GROSSETO – «La formazione delle giovani generazioni costituisce in assoluto un bene di primaria importanza per tutta la collettività, in quanto la prima e più importante risorsa di un territorio è costituita proprio dal capitale umano, alla cui formazione devono concorrere scuola e famiglia e più in generale il territorio, ciascuno con le proprie specifiche competenze, ma in un’ottica di dialogo e cooperazione».
Sull’argomento interviene Valerio Pizzuti, candidato sindaco al Comune di Grosseto.
«L’istruzione – afferma Pizzuti – non è una delega da affidare alla scuola per poi non occuparsene più. Occorre inaugurare una nuova alleanza tra scuole e Comune sviluppando la capacità di co-progettare interventi e strategie a favore dei ragazzi e delle famiglie. I problemi nascono nel momento in cui dirigenti scolastici, docenti ed assessori non si percepiscono come partners di una comune impresa condivisa. Bisognerebbe essere veramente convinti che scuola e Comune stanno dalla stessa parte della barricata e che insieme possono lavorare guardando allo sviluppo sociale, culturale ed economico della propria comunità».
«Scuola e Comune – prosegue il candidato – insieme possono attingere a risorse proprie ma anche a fondi regionali ed europei che spesso rimangono inutilizzati. C’è bisogno di una nuova capacità di ascolto e cooperazione reciproca da attuarsi anche tramite la formazione di gruppi di lavoro, protocolli di intesa e convenzioni, così come previsto dalle norme sull’autonomia scolastica. In definitiva credo che sia utile e giusto accostarsi alla scuola non come portatori di un interesse politico o (peggio) partitico, ma come co-attori di un medesimo progetto teso alla formazione di una comunità più consapevole, più equa e più attenta alla valorizzazione delle proprie risorse. Un rapporto così impostato sarebbe molto utile anche nella pianificazione degli interventi edilizi strutturali e manutentivi, nella corretta organizzazione di servizi come la mensa scolastica e dei trasporti nonché a contribuire alla piena attuazione del diritto allo studio, con particolare attenzione alle fasce più deboli della popolazione scolastica e agli allievi che presentino bisogni educativi speciali (Bes)».
«La presenza -aggiunge – delle scuole sul nostro territorio non deve essere vista, dunque, dal Comune come un insieme di dispendiosi, se pur necessari, oneri, ma come una risorsa fondamentale da valorizzare e sostenere. Occorre saper creare e mettere in atto un’azione forte, sostenuta da finanziamenti adeguati, tramite la capacità di dialogare e progettare insieme».
«Individuare – conclude Pizzuti – le priorità, pianificare insieme, costituiscono la chiave per ottimizzare le risorse, cercare nuovi finanziamenti e realizzare una politica scolastica che sappia rispondere alla sfida davvero difficile del nostro tempo».