GROSSETO – “Il sindaco prosegue nella propria propaganda parlando di concetti, quali il verde urbano, a lui evidentemente sconosciuti”. Così la consigliera comunale del Movimento 5 stelle Francesca Amore.
“Non esiste alcuna rivoluzione green inerente ai 5 anni di governo del sindaco. E, viste le premesse, dubitiamo possa esistere in futuro. La destra, anche sulle politiche del verde pubblico, ha fallito”.
Ma andiamo nel dettaglio. “Sulla differenziata, in Consiglio, la maggioranza ha a lungo parlato di una raccolta pari al 50% sul totale, anche se i dati ufficiali indicano valori attorno al 40%. Bene, per descrivere un Comune virtuoso il dato minimo di partenza è il 65% di differenziata con una quantità di 75 chilogrammi pro capite di rifiuti prodotti. I dati dell’Università di Siena riportano un’azione del Comune sulla Co2 totalmente negativa, con un aumento, tra il 2017 e il 2019, delle emissioni prodotte sul nostro territorio. Probabilmente – spiega Amore – come è avvenuto in tutto il mondo, la Co2 per l’anno 2020 rileverà un valore in diminuzione, ma qua la causa sarà esclusivamente l’emergenza pandemica che ha stravolto i ritmi di vita e le abitudini e non certo l’azione virtuosa del municipio”.
Riguardo al bosco last minute, per ora è previsto uno stralcio di progetto pari ad un importo di 500mila euro. Meglio di niente, anche se servirà decisamente a poco se non si riuscirà a incrociare e sovrapporre le azioni dei diversi uffici. Cosa mai avvenuta con l’attuale amministrazione. Il documento dell’università di Siena dichiara che ci vorrebbero superfici pari a 3 volte la quantità di bosco oggi esistente nell’intero comune di Grosseto per garantire un’azione compensativa sulla Co2. Impossibile. Viceversa – prosegue Amore -, il Comune guidato dalla destra ha voluto politiche mirate a più consumo di suolo nonostante la crescita demografica ridotta allo zero; più attenzione ai poli commerciali piuttosto che al commercio di vicinato raggiungibile a piedi o in bicicletta; poche piste ciclabili (e quelle poche fatte male, con una pennellata di vernice e basta) e aumento della mobilità su gomma privata (sempre report UniSiena)”.
La consigliera del M5s insiste: “Vivarelli Colonna ha dimostrato scarsa o inesistente attenzione al recupero del patrimonio edilizio esistente e alla salvaguardia delle alberature. Viale Mascagni ne è un triste esempio”.