GROSSETO – Mille sughere ventennali sono andate distrutte nell’incendio che sabato pomeriggio ha devastato l’azienda agricola la Sughera. «Abbiamo calcolato danni per 100 mila euro» racconta rammaricato Leonardo Rossi, figlio del titolare Alessandro.
«L’azienda è di mio padre, ma io, a settembre, volevo iniziare un’impresa di florovivaismo, e le sughere erano la base da cui sarei partito. Ora dovrò partire da zero».
L’incendio, come racconta Leonardo Rossi, è partito alle 14 di sabato pomeriggio. «Noi eravamo chiusi. Alle 15 sono riuscito ad arrivare sul posto. Le fiamme sono partite dalla bretella di collegamento che dal Maremà porta alla quattro corsie. Da lì il vento le ha spinte nella nostra proprietà sino ala piantagione di piante di sughera».
«Di mille piante ne saranno rimaste 20 – continua -. Io studio all’università, sto preparando la tesi della magistrale in economia, e la mia idea era di aprire un vivaio: le sughere sarebbero state lavorate e vendute, erano una rampa di lancio, la base da cui partire; questo incendio mi ha tagliato le gambe prima ancora di iniziare».
«Mio padre tiene sempre pulito, proprio per evitare incendi. A giugno avevano mietuto il grano ed era stato rimesso, c’erano una ventina do balle di fieno, che sono andate bruciate e rotoballe di paglia. Ho dovuto smassarle con il trattore perché dentro continuavano a bruciare».
Vigili del fuoco, Racchetta e Vab hanno lavorato sino alle 22 per riuscire a spegnere e bonificare quanto restava del rogo.
Per giunta sulla piantagione di sughere non c’era assicurazione, perché quell’attività di vivaismo non era ancora partita. Il danno dunque non sarà risarcito da nessuno. «Volevo partire come giovane imprenditore, mi piace la campagna e quelle sughere erano la mia “dote”. Adesso dovrò partire da zero. Non so se ci riuscirò. Non vorrei rinunciare al mio sogno».