RIBOLLA – La biblioteca di Ribolla (comune di Roccastrada) non è solo un luogo dove prendere in prestito un libro, ma, come molte altre biblioteche, è un ritrovo culturale e a volte assume anche la funzione di presidio sociale e centro di aggregazione.
In questo piccolo paese dell’entroterra maremmano, infatti, viene frequentata anche dai giovani stranieri che stanno seguendo un percorso di integrazione che ovviamente inizia dall’insegnamento della lingua italiana.
Salieu, originario del Ghana, è uno di quei ragazzi, che qui, nella biblioteca di Ribolla, viene a studiare l’italiano un’ora al giorno per quattro giorni alla settimana.
Gabriella Pizzetti, collaboratrice della cooperativa Uscita di Sicurezza, che gestisce la biblioteca, in questo periodo è la sua insegnante.
Dalla scorsa settimana, però, dal momento in cui è entrato in vigore il Green pass, alla biblioteca si accede soltanto con il Qr-code del certificato verde, ma Salieu ancora non l’ha fatto (avrà la sua prima dose di vaccino la prossima settimana) e quando si è presentato per la sua consueta lezione non è potuto entrare in biblioteca. Un altro ostacolo nel suo percorso.
Ma la sua insegnante Gabriella non si è scoraggiata; ha preso un pò di materiale, delle sedie e le ha portate fuori, sistemandole a distanza sul marciapiede.
È così, anziché nei freschi locali della biblioteca i due hanno potuto studiare all’ombra dell’edificio per strada e, come dicono: «Il mondo è diventato anche più bello».
Proprio ieri, Salieu ha scritto la sua prima parola: “mamma”.
In questo caso, giusto per specificarlo, il centro della storia non e il Green pass e i suoi impedimenti oppure vantaggi. È il racconto di un piccolo mondo, di un pomeriggio torrido d’agosto nella Maremma e la volontà sia di imparare che di insegnare, che si rivelano anche con 37 gradi all’ombra, e diventano un’immagine di speranza e di umanità.