GROSSETO – “Da una settimana il dibattito pubblico è in fibrillazione per le scelte urbanistiche compiute dal sindaco e dal suo assessore all’Urbanistica e ratificate dalla maggioranza nell’ultimo Consiglio comunale. Il motivo di questa attenzione è noto: la previsione di un maxi ampliamento dei due centri commerciali, Maremà e Aurelia Antica”. Interviene così Carlo De Martis, coordinatore della lista Grosseto Città Aperta in corsa per le prossime elezioni a sostegno del candidato sindaco Leonardo Culicchi.
“Da un lato – prosegue – la richiesta del Maremà di espandere le superfici di vendita oltre l’attuale limite dei 20.000 metri quadri (su un totale di 40.000 metri quadri), dall’altro la richiesta di Aurelia Antica di estendersi per ulteriori 5.000 metri quadri (tanto per avere un’idea, la Conad di via Scansanese, fresca di inaugurazione, non arriva a 1.500 metri quadri).
Richieste che suonano come un de profundis per un centro storico già agonizzante e per tanti quartieri da tempo in progressiva desertificazione, ed alle quali tuttavia la maggioranza del Consiglio comunale, con il voto contrario delle opposizioni, ha spianato l’iter verso la Conferenza regionale di copianificazione, presupposto per la successiva realizzazione.
Appare allora francamente incredibile, oltre che fuori tempo massimo, l’appello con il quale oggi i consiglieri della Lega invocano una tutela per i negozi del centro storico e per il commercio di vicinato.
Avrebbero potuto pensarci in Consiglio comunale, votando diversamente, o ancor meglio avrebbero potuto intervenire a monte, magari confrontandosi con l’Assessore all’Urbanistica ed impedendogli di compiere certe scelte. Peccato che l’assessore all’Urbanistica sia il leader di Fratelli d’Italia, e sono notorie le lotte intestine alla maggioranza – a cominciare proprio da Lega e Fratelli d’Italia, che non fanno pari a sottrarsi consiglieri – in cui ogni occasione è buona per una nuova prova di forza e tirare l’acqua al proprio mulino in vista delle prossime elezioni. Con tanti saluti all’interesse della comunità”, conclude De Martis.