GROSSETO – «Rispetto alle notizie di ampliamento dei centri commerciali Maremà e Aurelia Antica non ci rassicurano le parole dell’assessore Fabrizio Rossi che non ne sorgeranno altri, se il punto è quello dell’ampliamento di questi due centri commerciali esistenti, avendo assistito anche recentemente a varianti anticipatorie per l’insediamento della grande distribuzione organizzata come nel caso di via Scansanese» affermano Gloria Faragli e Giovanni Caso, direttore e presidente Confesercenti.
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Poi Confesercenti ricorda «Tra i contributi pervenuti all’amministrazione comunale prima dell’avvio del piano operativo, vi era anche quello della nostra associazione di categoria che chiedeva un riequilibrio della rete distributiva commerciale».
«Il contributo nasceva dalla convinzione che nella città di Grosseto si è in presenza di un eccesso di insediamento della grande distribuzione organizzata, fatto questo che va a scapito non solo del commercio di vicinato (che ha offerto un servizio anche nei mesi più recenti connotati dalla pandemia) ma questi insediamenti condizionano anche tutto l’entroterra, oltre alle modalità con cui i consumatori vivono la città e il contesto urbano».
«Grosseto ha, evidentemente, una saturazione di insediamenti della grande distribuzione commerciale, con nuovi marchi e nuove catene che si sono insediate nei tempi più recenti, ma anche un problema di consumo di suolo; anziché guardare a riqualificare contesti già esistenti (con particolare attenzione al centro storico ma anche aree periferiche della città) si continua a creare nuovi contenitori che nel tempo (neppure troppo lungo) avranno problemi di obsolescenza».
«Anche per questo – concludono Faragli e Caso – non possiamo che rappresentare la nostra assoluta contrarietà alle scelte fatte in questa direzione. Confidiamo che l’architetto Silvia Viviani, membro dell’Inu (Istituto nazionale urbanistica) regionale e nazionale, sappia valutare con attenzione tali incongruenze».