GAVORRANO – Si è tenuta oggi la visita presso Sfera Agricola della delegazione del Ministero delle politiche agricole e forestali con a capo il ministro Stefano Patuanelli.
La delegazione ministeriale ha visitato la Serra idroponica e tecnologica più grande d’Italia accompagnata durante il tour dal fondatore e Ceo Luigi Galimberti. Oltre alla delegazione ministeriale erano presenti all’incontro l’assessore regionale all’agricoltura Stefania Saccardi, l’onorevole Francesco Berti, il direttore di Confindustria Toscana Antonio Capone.
«La visita del Ministro Patuanelli ci inorgoglisce e rappresenta un riconoscimento per il lavoro finora svolto – commenta Luigi Galimberti -, non solo come azienda ma come rappresentanti di un settore emergente e strategico per l’agricoltura di questo Paese. L’apprezzamento da parte di un ministro giovane e preparato come Patuanelli rappresenta per noi la speranza per una agricoltura migliore. Siamo stati fautori di un modello agricolo che vorremmo che cambiasse il paradigma esistente. Il pianeta ci chiede grandi sacrifici, tra cui quello di adottare il prima possibile un modello di produzione circolare, resiliente e sostenibile».
«In questi cinque anni – prosegue – siamo riusciti a dimostrare che ci può essere coesistenza tra qualità del prodotto e industrializzazione in un settore che non viene innovato da 200 anni. Con i processi validati da Sfera siamo in grado di produrre qualità migliori risparmiando il 90 % di acqua e il 70% di suolo. Se potessimo diffondere il nostro modello potremmo risolvere il problema della instabilità della produzione agricola rispetto al cambiamento climatico, tra cui le malattie, gli attacchi dei patogeni, nonché la drastica riduzione della qualità delle colture e della loro salubrità e quindi della capacità nutrizionale.
In un pianeta in cui a breve avremo 8 miliardi di individui, la siccità, l’aumento delle temperature e la riduzione del suolo disponibile per l’uso agricolo, abbiamo l’assoluta necessità di individuare forme produttive sostenibili, resilienti ed efficienti dal punto di vista alimentare».
«Oggi – aggiunge Galimberti -oltre a fare toccare con mano gli effetti delle intuizioni che ho avuto nel 2016, ho raccontato alla delegazione ministeriale quali potrebbero essere i risultati di un cambio radicale della produzione nazionale, da inefficiente a efficiente e sostenibile. Sfera si candida a diventare non solo un modello replicabile ma un sistema industriale agricolo nazionale. Abbiamo ambiziosi piani di crescita, puntiamo alla collaborazione con i più importanti gruppi nazionali e con le istituzioni per diffondere il modello anche nelle aree industriali in decadenza e in disuso».
«L’obiettivo di Sfera – conclude il Ceo di Sfera – è altresì il ridurre drasticamente l’approvvigionamento di ortaggi dai mercati esteri e stimolare un nuovo “Risorgimento agricolo” utilizzando la tecnologia come strumento e i processi che abbiamo validati in questi 5 anni come modello».
«Si è trattato di una visita importante – aggiunge il deputato Francesco Berti – realizzata con l’obiettivo di far conoscere al ministro alcune delle realtà più innovative ed interessanti del comparto agricolo toscano. Nella nostra regione sono 80mila le aziende agricole per un totale di quasi 60mila addetti. Si tratta di una parte fondamentale dell’economia Toscana e del tessuto, non solo sociale, ma anche culturale del nostro territorio».
«Come nel caso di ‘Sfera Agricola’, agricoltura oggi significa anche ricerca, innovazione, sostenibilità ambientale ed attenzione alla qualità – prosegue Berti-. Per questa ragione nel Recovery plan sono previsti quasi 4 miliardi d’investimenti in campo agricolo e la Toscana, storica eccellenza in questo settore, è determinata a riceverne una fetta importante».
«Il ministro Patuanelli -conclude Berti – ha potuto osservare con i propri occhi l’impegno che la Toscana sta mettendo per rendere sempre più moderno e sostenibile questo settore mi adopererò personalmente affinché vengano sfruttate al meglio le opportunità del Recovery. Si tratta di un appuntamento con la storia che sui nostri territori non ci faremo sfuggire, l’agricoltura è una delle locomotive della Toscana e vogliamo che corra sempre più forte».