SEGGIANO – Gilberto Alviani, commissario Lega Amiata e capogruppo Lega Seggiano interviene sul Patto per l’Amiata.
«Ho avuto il piacere di essere stato invitato all’incontro del 29 luglio con il governatore Eugenio Giani – scrive Alviani in una nota – avente ad oggetto il Patto per l’Amiata. A tratti ho ascoltato passaggi interessanti e riflessioni che certamente meritano di essere considerate ed approfondite come la necessità di investire sulla viabilità. Non posso però fare a meno di rilevare come in realtà ci siano stati dei forti disallineamenti di vedute, in particolar modo tra la direttrice di Cna Anna Rita Bramerini ed il presidente dell’Unione dei Comuni Grossetani Daniele Rossi».
«Con le premesse di cui sopra – afferma – è difficile pensare che si arrivi ad un risultato concreto, la presenza poi del presidente Giani ci è sembrata più il pagamento di un impegno elettorale invece che l’illustrazione di un progetto condiviso sul quale abbiano lavorato tutti. È degno di nota, purtroppo, l’intervento che ha visto protagonista il presidente di Acquedotto del Fiora Roberto Renai, il quale ha definito il turismo come un fenomeno che genera solo lavoratori di bassissimo livello aggiungendo la seguente esternazione “cosa vogliamo noi che i nostri figli vadano tutti a rifare i letti ed a piegare le lenzuola?”».
«Francamente – prosegue Alviani – non mi va di commentare l’intervento del presidente Renai, non è meritevole e non saprei come fare senza essere mortificante e polemico nei suoi confronti, difficile pensare che, con queste premesse, si arrivi a pianificare qualcosa di buono per il nostro territorio. Le azioni poi poste in essere di rilancio del territorio e dell’economia dal nuovo presidente dell’Unione dei Comuni Grossetani e sindaco di Seggiano nel suo/nostro comune sono pari a zero, il progetto dell’albergo diffuso fermo al palo e iniziative di società immobiliari che, con la sola garanzia di collaborazione dell’Ente, avrebbero investito sul territorio riqualificandolo sono sfumate per l’inerzia del sindaco e del suo entourage».
«La nomina a presidente dell’Unione dei Comuni di Daniele Rossi sembra aver individuato la persona giusta al posto sbagliato – aggiunge Gilberto Alviani -. Contestiamo a lui una totale mancanza di iniziative, poca lungimiranza, nessuna conoscenza del mondo imprenditoriale e turistico animato solo da un bieco e sterile campanilismo di paese. È probabilmente la persona giusta e sempre pronta a rispondere alla chiamata di una certa politica di sinistra radicata e incancrenita ormai da decenni nel nostro territorio. Abbiamo bisogno di essere rappresentati da imprenditori, da responsabili di start up. Questo per infondere nei nostri giovani la fiducia di investire nel loro/nostro futuro, questa vecchia e ammuffita politica delle botteghe oscure e delle marchette elettorali non sarà certo la risposta ai problemi dei nostri giorni e non rappresenta più la mentalità necessaria».