GROSSETO – Il settore agroalimentare italiano sta cambiando, spinto nella convinzione sempre più forte che, per essere più competitivi, sia necessario legare alla qualità del nostro cibo le opportunità offerte dall’innovazione digitale.
Come emerge dai dati dell’ Osservatorio Giovani Agricoltori di Nomisma, i giovani imprenditori agricoli italiani, sono sempre più competenti, interconnessi e aperti all’innovazione. Il 45% già impiega una o più soluzioni di agricoltura digitale per incidere positivamente sulla sostenibilità (36%), sulla gestione aziendale (18%) e per valorizzare la qualità delle produzioni (12%)
Polo Navacchio e Beecofarm vogliono creare i presupposti perché l’Italia, a partire dalla Toscana, diventi piattaforma leader nella nascita delle nuove startup agricole e nella trasformazione digitale di quelle esistenti. Beecofarm, acceleratore d’impresa maremmano con sede a Grosseto che opera nel settore dell’agricoltura tecnologica dal 2015, e Polo Tecnologico Navacchio, il più grande Parco Tecnologico della Toscana, hanno siglato un accordo per mettere le proprie competenze in comune: trasferimento tecnologico, eventi, workshop, education e servizi. Il tutto a supporto dell’innovazione nell’agricoltura per la crescita e l’accelerazione delle imprese del settore agritech sul mercato.
Due le iniziative in programma: la prima, un evento in cui mettere insieme tutti gli attori che dovranno essere coinvolti in questa sfida (associazioni di categoria, istituzioni e imprenditori, come Luigi Galimberti di Sfera Agricola), che possano dare il loro contributo per creare una vera e propria “piattaforma di lancio” verso un nuovo modo di fare agricoltura; la seconda, una call for ideas, per selezionare startup del settore agricolo che possano diventare da subito protagoniste, grazie a soluzioni innovative a problemi reali.
«L’Italia può e deve giocare un ruolo a livello mondiale sul cibo di qualità- dice Andrea Di Benedetto, Presidente del Polo Tecnologico di Navacchio – Ma per raccogliere questa sfida abbiamo bisogno di piattaforme digitali, tecnologie per l’agricoltura di precisione e per la trasformazione, sistemi distributivi rivoluzionari. Per far sì che le tecnologie digitali entrino a far parte della quotidianità delle imprese agricole tradizionali, dobbiamo investire in competenze e contaminazione dei saperi. È necessario instaurare un dialogo con gli imprenditori agricoli, non solo con i più giovani, se vogliamo che il nostro paese possa cogliere l’opportunità di soddisfare i futuri modelli di consumo del cibo sul mercato internazionale. È fondamentale il dialogo: dobbiamo confrontarci con le aziende agricole in maniera diretta, grazie alle attività di open innovation e networking, per poter dare risposte concrete alle loro esigenze in termini di competenze, soluzioni e servizi. Solo attraverso il confronto diretto possiamo costruire la giusta strategia. Beecofarm, che ha già un dialogo aperto con le imprese agricole, è il partner ideale per poter promuovere questo percorso. Vogliamo far nascere e crescere le startup che sapranno coniugare digitale e agricoltura, terra e smart technologies. L’idea di Sfera Agricola è nata qui e con i creatori di Sfera vogliamo far nascere un intero ecosistema agritech.”
«Beecofarm, acceleratore dedicato interamente allo sviluppo del settore agricolo-tecnologico (Agtech) – dice Giovanni Ferri Amministratore Delegato di BeecoFarm – ha già portato alla luce progetti rilevanti del calibro di Sfera Agricola, guidato da Luigi Galimberti e molti altri ancora come Agritettura, Hortomio, Deeply Agrifood, CleanEat, e altri progetti accompagnati da Beecofarm come Revotree, Foodchain, Fioridoro, Sohlo non solo startup ma anche organizzazioni focalizzate sulle problematiche della filiera agroalimentare come AgtechForum.it. L’accordo con il Polo Tecnologico è strategico per ampliare opportunità e servizi a startup e progetti ancora in fase di costruzione. Ad esempio startup come SiepeEcoschemica e CleanEat che acceleriamo come Beecofarm, ma che hanno bisogno di risorse, non solo finanziarie, ma soprattutto umane: il vero capitale sta nei talenti, nelle loro idee e capacità. Il nostro ruolo è, insieme al Polo di Navacchio, quello di far emergere le loro capacità e avviarli verso un percorso imprenditoriale di successo. Si parla molto di agricoltura tecnologica, – continua Ferri- in Toscana invece “SI FA”. In un paese in cui tutti sono esperti di tutto, con la partnership con il Polo Tecnologico di Navacchio, l’obiettivo è portare agli agricoltori la potenza del digitale, per un’agricoltura di precisione, per il monitoraggio e l’ottimizzazione della produzione, portare l’agricoltura a produrre un cibo sano e sostenibile, grazie alla tecnologia migliorare i processi e la qualità del nostro vivere. Il percorso intrapreso apre un futuro di nuove possibilità per l’evoluzione dello scenario dell’agricoltura innovativa made in Italy, in un contesto socio economico avaro di opportunità.
«Sfera agricola – dice – Luigi Galimberti, CEO SferaAgricola – , è una startup che nasce nel 2015 come idea, respirando l’aria di innovazione che ho trovato al Polo Tecnologico. Al tempo l’Agritech non era così di moda e sono fiero di aver contribuito alla sua crescita. Oggi Sfera occupa 250 dipendenti e dal 2018 ad oggi ha fatturato più di 30 Milioni di euro, mi sembrano numeri interessanti. Come nasce una startup, come viene finanziata, da chi? Erano le domande che personalmente mi facevo al tempo e a cui ho trovato risposta al Polo tecnologico di Navacchio. Affinchè nascano startup è necessario che ci sia un ecosistema fertile, completo, fatto di Business Angel, acceleratori, incubatori, esperti di venture building, arranger insomma una serie di competenze che permettono all’aspirante startupper di acquisire competenze e professionalità per accompagnare la sua crescita. Un luogo dove si possa parlare di innovazione, dove si possa apprendere dalle storie degli altri, un luogo ricco di talento, esperienze e competenze! Con Beecofarm viene tutto declinato in Agricoltura tecnologica, infatti la maggiore conoscenza di questo settore importante per l’economia del paese, delle logiche delle startup ne fanno una eccellenza toscana. Polo Tecnologico e Beecofarm insieme per innovare l’agricoltura di questo paese.”
«Abbiamo di fronte uno scenario di grandi opportunità – dice Antonio Capone, Direttore Generale Confindustria Toscana Sud –, in quanto anche il settore della produzione, aggiunge valorizzazione e trasformazione agricola sta vivendo momenti di grande crescita attraverso l’utilizzo delle tecnologie. Tutta la trasformazione digitale che sta interessando positivamente i settori della produzione manifatturiera infatti coinvolge direttamente la produzione agricola, migliorandone qualità e produttività, ma soprattutto dando risposte concrete agli obiettivi di salvaguardia ambientale e delle risorse naturali. In questo contesto il territorio grossetano può e deve dire la sua, come ha già dimostrato l’esperienza di Sfera e di altre moderne imprese. Salutiamo con grande favore l’accordo tra Polo Navacchio e Beecofarm. La presenza di Confindustria a suggellare e sostenere le attività che verranno realizzate attraverso questa intesa ha il significato di trasferire la nostra esperienza di sostegno alle startup innovative e di incentivo allo sviluppo di nuove imprese. Questo accordo è un altro tassello nella giusta direzione affinché il nostro territorio possa attrarre inziative imprendioriali di alto livello e valore aggiunto, nelle quali le tecnologie e i valori della nostra terra possano incontrarsi dando vita a un mix unico».