ARCIDOSSO – Un’entusiasmante novità quest’anno nell’ambito del progetto “Ricerca e conservazione albanella minore Maremma Toscana 2021” la scoperta, su segnalazione della guida ambientale Erika Morganti, di un nido all’interno del Parco Faunistico del Monte Amiata, controllato costantemente da Guido Bernardo Pappagallo di Maremma Pro Natura con la supervisione della responsabile del progetto l’ornitologa Elena Grasso.
Bella novità perché rappresenta un nuovo sito di nidificazione e peculiare il fatto che il maschio presenta un morfismo raro, parzialmente melanico, molto scuro, e due dei tre giovani involati siano melanici.
Il Parco Faunistico del Monte Amiata, grazie all’attuale gestione ed alla sua posizione geografica rappresenta un sito ad elevata biodiversità, che vuol dire un ambiente sano, salubre, ricco di prede, che ha permesso alla coppia di albanelle minori di portare a buon fine la nidificazione con l’involo di tre giovani. Inoltre la nidificazione non è stata disturbata dall’uomo, poichè il sito è protetto e l’accesso limitato alla responsabile del progetto e alla direttrice del parco Donata Marruchi. Le attività di adulti e giovani si potevano e si possono ancora osservare senza arrecare loro disturbo, dalle apposite torrette di avvistamento che permettono una fruizione dell’ambiente rispettosa del mondo naturale.
Un evento, di contro, molto negativo riscontrato, è stato constatare a malincuore l’estinzione di una colonia di albanelle in un sito noto in zona Amiata, meta ormai da anni di fotografi e curiosi che andando a disturbare senza rispetto e nei momenti critici della nidificazione, hanno fatto allontanare questi rapaci, facendo in qualche caso andare a monte la nidificazione, avvicinandosi troppo ai siti. Per evitare ciò in futuro, per questo ed eventuali altri siti in pericolo, si provvederà a prendere le giuste contromisure per operare una sorveglianza attiva in presenza e da remoto.
Parliamo di una specie altamente protetta nella Direttiva Uccelli e quindi il disturbo si configura come reato, sarà richiesta inoltre la collaborazione delle Forze dell’Ordine per evitare che questi atti si ripetano mettendo a rischio una specie che è già a rischio di estinzione.
Il progetto è sostenuto dalle associazioni Gom – Gruppo Ornitologico Maremmano A. Ademollo e Maremma Pro Natura e dallo studio Agrofauna s.r.l.s., Istituto Leopoldo II di Lorena-Scuola di Agraria di Grosseto tramite la Fondazione CR Firenze, Banca Tema.