MASSA MARITTIMA – Il personale dell’istituto “Falusi” di Massa Marittima, appreso dell’intenzione del commissario di privatizzare ulteriori nuclei di servizio rivolti agli ospiti, esprime forte preoccupazione, ritenendo assolutamente inaccettabile andare a privatizzare l’assistenza, che rappresenta la “mission” di una Asp.
«Le ragioni addotte dal commissario per questa scelta, sono ovviamente di carattere economico – affermano le segreterie territoriali di Cgil, Cisl e Uil Funzione Pubblica -. Appare anche piuttosto evidente che la misura del “taglio” del costo del lavoro è l’unica presa seriamente in considerazione, mettendo in secondo piano i risparmi che potrebbero derivare da una razionalizzazione degli appalti in un unico contratto, e dall’intervento presso la Regione Toscana, per una riduzione degli affitti».
«Esattamente il contrario di quanto si era incominciato a ipotizzare con il precedente Cda – proseguono -, guidato dal direttore Brenci, dove si prevedeva il ricorso alle esternalizzazioni, “solo” dopo il fallimento delle altre misure. L’operazione di cui trattasi, presenta evidenti limiti per i precedenti occorsi al Falusi, quando il personale ha dato la disponibilità ad un percorso di esternalizzazione (sperimentale e provvisorio), che avrebbe dovuto risolvere il già presente problema economico, ma così non è stato; anzi, le condizioni si sono aggravate».
«Pertanto – dicono – , il personale dell’istituto, unitamente alle organizzazioni sindacali, condannano la perdita di posti di lavoro pubblico, la mancata promessa di stabilizzazione dei dipendenti precari e la trasformazione dell’assistenza, che non vedrà più la gestione diretta dei servizi, ma l’affidamento di questi a soggetti terzi.
E per questo, convinti che questo rappresenti un vero e proprio impoverimento del territorio sul piano sociale ed economico ritengono necessario indire lo stato di agitazione».
«Cgil, Cisl e Uil Funzione Pubblica – sottolineano -, unitamente a lavoratrici e lavoratori dell’istituto “Falusi” di Massa Marittima, continueranno ad opporsi con determinazione alle misure presentate, mettendo in atto, se necessario, anche le forme più incisive di protesta e di lotta. Inoltre, le segreterie territoriali dei sindacati si faranno parte diligente, chiedendo un incontro al Presidente della Regione Giani, allo scopo di intervenire a favore dell’Istituto Falusi per rivedere l’affitto dei locali dove viene svolta l’attività “a fronte” degli anziani e proporre altre azioni di supporto a questa antica e prestigiosa struttura nel nostro territorio».