GROSSETO – «Altri fatti di cronaca vanno a minare la sicurezza di Grosseto, tra atti vandalici, furti e degrado. La soluzione per combattere il degrado e garantire la sicurezza, così per via Roma, come per tutta Grosseto, non è una chimera».
Così Leonardo Culicchi, candidato a sindaco del centrosinistra e M5S, torna sul tema della sicurezza cittadina
«Per quanto complesso il problema – scrive in una nota -, serve un’azione sinergica che deve agire su quattro direttrici principali. Dobbiamo abbandonare una volta per tutte la stupida e deleteria idea che a problemi complessi corrispondano soluzioni semplici e immediate».
«Adesso è il momento di limitare, e per i prossimi cinque anni bloccare, l’espansione delle aree commerciali per la grande e medio distribuzione, soprattutto quella che porta all’esternalizzazione dei consumi dai quartieri verso la periferia. I negozi di quartiere hanno una funzione sociale e di relazione, il flusso di vita che li sostiene diventa di per se un deterrente al degrado e alla criminalità».
Per Culicchi, quindi, il problema è complesso e riguarda anche il degrado cittadino: «La rigenerazione urbana e il consumo di suolo zero devono diventare dei dogmi per chi progetta la Grosseto del futuro. L’idea che il sogno dei grossetani sia la villetta con il giardino è un’utopia con non corrisponde né con la realtà né con le esigenze effettive dei grossetani. Rigenerare i quartieri è possibile e i soldi per farlo, grazie a bandi come il Pinqua e altri che si apprestano ad essere presentati, ci sono. Dobbiamo però permettere ai cittadini una modalità accessibile, facile e usufruibile nelle gestione del quotidiano. La vita nei quartieri deve tornare ad essere un piacere, un privilegio».
Per questo il candidato a sindaco inquadra la realtà cittadina nella sua dimensione: «Azioni sociali per combattere e risolver il degrado. Non siamo New York, Grosseto si gira in bicicletta e i primi segnali del degrado sono sempre evidenti e visibili. Il degrado a Grosseto non può coglierci alla sprovvista, per questo i progetti già avviati con il Coeso ma soprattutto le sinergie con il mondo del volontariato e delle associazioni, devono attivare azioni di individuazione risoluzione e di mantenimento».
A questo aspetto se ne aggiunge un altro, secondo Culicchi: «Un assessorato alla sicurezza fino ad oggi è stato un faro evidenziatore di un problema, non certo la soluzione. Il concetto di sicurezza deve essere elemento diffuso e coniugabile a tute le funzione della macchina amministrativa. Il pronto intervento e le attività di controllo e prevenzione sono già in capo alla Polizia municipale così come ciò che è di competenza alla Protezione civile. E’ innegabile che ogni assessorato deve avere all’interno delle sue competenze le risorse e l’agibilità per intervenire nei suoi ambiti. La prevenzione, la progettazione e le azioni in materia di sicurezza non sono uguali per l’assessore al commercio, per quello al sociale, così come per l’educazione, per il turismo, per i lavori pubblici e cosi via».
In conclusione Culicchi si sofferma sulle risorse da mettere in campo: «O attuiamo queste azioni mettendole in relazione tra loro, sfruttando dove possibile anche le risorse del Pnrr e della Regione Toscana, o saremo sempre fermi ai soliti proclami che non risolvono il problema, e con i soliti titoli sui giornali».