GROSSETO – Grosseto e l’Amiata candidate a capitale italiana della Cultura 2024: «Uno scivolone che doveva e poteva essere evitato».
È questo il commento di Gianluigi Perruzza che prosegue: «Sarebbe bastato un po’ di lavoro di squadra, un po’ di volontà di crescere uniti. Spetta al Comune capoluogo il compito di tirare le fila, di fare da apripista e da collante delle varie belle realtà che la nostra terra può vantare. E nessun peso dovrebbe avere il colore politico delle amministrazioni chiamate in causa».
«La stessa destra che va in tilt riguardo la concessione del solito contributo annuale per Festambiente – prosegue il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle -, un evento che porta lustro e vivacità al nostro territorio, non pensa neppure a coordinarsi con altre realtà vicine per dar vita a una candidatura di ampio respiro destinata a far crescere questa zona di Toscana. È la dimostrazione, l’ennesima, di quanto l’amministrazione guidata da Vivarelli Colonna sia chiusa in se stessa, ripiegata dentro una bolla fatta di annunci, cartelli elettorali, spot e autocompiacimento».
«Spero – insiste Perruzza – che finalmente anche a destra riescano a comprendere che la cultura non è una questione partitica, non è un “destra o sinistra”, un “con noi o con loro” come si vuole invece spesso far credere. La cultura è la nostra vita, è quello che ci fa riflettere, quello che ci rende cittadini liberi. Auspico, che almeno ora si lavori a una candidatura unitaria, risvolti tecnici permettendo. E sono anche convinto – conclude Perruzza – che se finalmente sarà messo in campo un lavoro corale la candidatura andrà molto bene».