GROSSETO – “Due principi ci guidano nella costruzione di una giusta proposta di governo per il Comune di Grosseto: la qualità ambientale e quella produttiva”, a dirlo è il candidato dei Liberali, riformisti e socialisti – lista nata dall’unione di Azione, Italia viva e Psi – Valerio Pizzuti.
“Spesso, in questi ambiti – prosegue -, si sottovaluta l’impatto dell’agricoltura. La terra di Maremma è un patrimonio straordinario per le sue peculiarità e per il micro clima di cui gode. I prodotti che vengono coltivati sono in gran parte eccellenze, ma c’è anche un’agricoltura di sfruttamento.
Ormai da tempo si sono diffuse, infatti, le coltivazioni intensive di prodotti vegetali destinati esclusivamente a essere biomasse. Ettari ed ettari di mais sono destinati a tale impiego.
Le biomasse dovrebbero derivare da tutto ciò che eccede dalla coltivazione aziendale e che non può essere riutilizzato, a km zero, nell’azienda stessa.
Non ci sembra opportuno, anzi ci sembra proprio dannoso, che gli agricoltori seminino, curino e raccolgano con il solo scopo di utilizzare i raccolti come biomasse.
Da tali pratiche possono derivare tutta una serie di aspetti negativi sia dal punto di vista dell’ambiente che dell’economia stessa.
Le aziende che operano con tali modalità hanno come unico fine la massima produzione possibile quindi intensificano sia i concimi chimici che l’utilizzo di presidi sanitari, diserbanti, di mezzi agricoli, pompe che assorbono energia, attrezzature e copiosi emungimenti delle falde. Tutto ciò consolida spese che non sappiamo se e quanto vengano quantificate nel computo del risparmio energetico.
Questi atteggiamenti sono facilitati dal fatto che il raccolto, non essendo destinato al consumo umano o per l’allevamento non è più oggetto di attenzioni dal punto di vista dell’inquinamento da fitofarmaci.
L’utilizzo esagerato di concimi chimici, seppure abbinato a sistemi irrigui meno impattanti, può facilitare il principio di “desertificazione” di ampie porzioni di terreno della nostra Maremma.
Il Comune, sviscerato il problema, deve aver cura anche dei terreni agricoli e dovrebbe impegnarsi a tutti i livelli per ottenere un quadro legislativo più consono e veramente di carattere ambientalista con l’intento di incentivare soltanto l’uso dei terreni per produzioni di qualità e destinare alle biomasse soltanto il surplus delle normali colture, e non specificatamente coltivate per tale unico scopo”, conclude Pizzuti.