FOLLONICA – «Continua la scena muta della Regione Toscana e dell’assessora all’ambiente Monni sul futuro dell’ex parco di Montioni che dovrebbe diventare riserva naturale regionale protetta ormai da anni».
È questo l’intervento dell’associazione di tutela ambientale La Duna di Follonica.
«Silenzio – scrivono in una nota – anche sul pronunciamento che dovrebbe fare la Regione in riferimento alla relazione della commissione parlamentare Ecomafie che aveva sollevato forti dubbi, per così dire, sul conferimento dei gessi rossi Venator nella ex cava di Montioni come materiale da ripristino e non rifiuto. Secondo la commissione i gessi dovrebbero avere come destinazione finale la discarica, cosa che non è».
«Comunque la storia è nota – affermano -. Quello che non ci si spiega è il disinteresse della Regione per questa disgraziata area. Quello che cominciamo a chiederci è anche quale sia il ruolo del nostro comune, che territorialmente è competente sulla ex cava».
«Mentre sull’area agroforestale un certo controllo ed intervento è presente – proseguono -, anche grazie a Bandite di Scarlino, per il conferimento dei gessi rossi non abbiamo notizie di nessuna azione da parte dell’amministrazione follonichese che non sia l’attesa dei risultati della indagine regionale. Che non arrivano. Intanto la montagna rossa cresce. Eppure Montioni potrebbe essere valorizzata ulteriormente, senza residui dai colori marziani. Un territorio ricco di ambiente, fauna e storia. Pochi lo sanno ma l’allume era già estratto secoli fa e questa attività ha lasciato piccole ma significative e diffuse tracce che pochi conoscono, ma che meriterebbero un poco di attenzione, anche solo per la loro bellezza».