GROSSETO – Con lo svolgimento dell’esercitazione “Gavrilo”, si è concluso l’approntamento dei Cavalieri paracadutisti per il prossimo impiego operativo. Il personale del reggimento “Savoia Cavalleria” (3°) ha finalizzato le attività iniziate alcuni mesi fa, con una serie di atti tattici di complessità crescente e focalizzati alla capacità esplorante dei plotoni del reggimento di Cavalleria della Brigata “Folgore”.
L’attività addestrativa si è svolta in due fasi, entrambe in piena applicazione del concetto di Mission Command: quella di pianificazione, coinvolgendo tutto il personale esercitato, e quella di condotta, con unità isolate distaccate sul terreno per periodi continuati. La particolare morfologia del terreno, delle aree addestrative scelte per le attività, hanno consentito di creare diverse difficoltà nelle comunicazioni via radio, utili per testare i comandanti ad ogni livello ad agire d’iniziativa affinché il flusso comunicativo venisse in ogni momento garantito.
I Cavalieri paracadutisti del 2° squadrone esplorante “Marchio” si sono cimentati con molteplici attivazioni simili a quelle del teatro operativo nel quale andranno tra poche settimane a operare, lavorando nell’ambito di uno scenario altamente realistico e applicando le specifiche ROE (Rules of engagement). Particolare attenzione è stata posta nell’acquisizione e successiva trasmissione del dato informativo al comando superiore, al fine di garantire una costantemente aggiornata situational awareness all’interno dell’area di operazione tramite la costituzione di una fitta rete di posti di osservazione avanzata.
I militari di Savoia si sono inoltre cimentati con l’attivazione di una Drop Zone (Zona lancio) speditiva all’interno del poligono di Pian di Spille (Tarquinia) dove il personale qualificato comandante di pattuglia guida (COPAG) ha garantito un rifornimento clandestino di viveri alle truppe impiegate, tramite aviolancio. In costante collegamento radio con il vettore aereo decollato dall’aeroporto di Pisa, si è proceduto con la delineazione della zona di atterraggio e della rotta di attacco, ottenendo la caduta del materiale nel punto esatto previsto in fase di pianificazione.
I cavalieri di Savoia, nel pieno rispetto delle normative per il contenimento della pandemia in atto, dopo una lunga fase di approntamento iniziata a gennaio di quest’anno, hanno così ottenuto la validazione per l’impiego estero, dimostrandosi capaci di svolgere in sicurezza e secondo la dottrina tutte le attività tattiche peculiari della Cavalleria.