GROSSETO – «Temi come sostenibilità, economia circolare, energia pulita, agricoltura biologica e turismo naturalistico sono, ormai, a pieno titolo parte dell’agenda politica e tutti li individuano come prioritari. E se oggi davvero possiamo lavorare ad una rivoluzione verde in Italia lo si deve anche al dibattito che ha alimentato, da Grosseto, Festambiente, mettendo in evidenza progetti di associazioni ed imprese che ci stavano provando e richiamando continuamente la politica ad un’attenzione diversa ai temi dell’ambiente».
Così Leonardo Marras, assessore al turismo della Regione Toscana, commenta il voto della giunta comunale di Grosseto sul contributo per la manifestazione Festambiente».
«Ecco – dice l’assessore -, la giunta comunale di Grosseto, ha pensato a tutto questo prima di offrirci questo teatrino a dir poco indegno per una città che prova a rialzarsi dopo mesi di incertezze e restrizioni? Trovo ridicoli i commenti con cui alcuni assessori hanno giustificato il loro voto contrario e trovo anche incomprensibile, ingrato e puerile l’atteggiamento che tenta di relegare la presenza di Festambiente a Rispescia come anomala o addirittura ostile politicamente: la kermesse ha un segno politico ben marcato, quello della battaglia per il rispetto dell’ambiente e la sostenibilità, ma non ha mai avuto un segno partitico. Anzi, il fatto che Legambiente nazionale avrebbe potuto spostare la più importante manifestazione nazionale sulla sostenibilità altrove ma, invece, ha deciso di lasciarla a Grosseto dovrebbe renderci orgogliosi e sempre più partecipi, non il contrario».
«E poi, diciamocelo – aggiunge Leonardo Marras -, mentre tutti i Comuni turistici fanno carte false e impiegano centinaia di migliaia di euro per coprire di eventi la stagione estiva, il comune di Grosseto ha una stagione insignificante e un budget ridicolo da città industriale che sia svuota d’agosto, perché tanto con un piccolissimo contributo ha beneficiato da sempre di uno dei festival di musica più importanti e accessibili d’Italia. L’ottusità non si può perdonare e meno male che qualcuno anche in questa giunta, ha mantenuto un filo di lucidità».