GROSSETO – «La Maremma ha pochi simboli. La nostra è una terra trasformata e conquistata e, in gran parte, i segni di questo processo vissuto con fatica dalle sue comunità vengono dimenticati, allontanati da quello che chiamiamo il progresso» afferma Valerio Pizzuti, candidato sindaco di Grosseto.
«Un albero di grande significato evocativo per la Maremma è l’eucalipto. Non c’è stata e c’è soltanto macchia mediterranea, pinete costiere e padule, c’erano le salicornie ed i vimini da paniere dei paduli e, infine, anche l’eucalipto».
«L’assenza di un approccio scientifico alla manutenzione del verde, alla sua cura e conoscenza, il superficiale rapporto con gli alberi hanno fatto rimuovere – spesso per incuria- un’essenza così importante nella nostra storia. Questa essenza, proveniente dall’Australia dove raggiunge altezze inimmaginabili da noi, fu molto usata nell’ottocento per alcune sue caratteristiche peculiari: la velocità di crescita, l’elevata capacità di assorbimento dell’acqua dal terreno ed il penetrante aroma delle foglie».
«Le prime due caratteristiche erano utili per assorbire gli acquitrini superficiali che potevano formarsi nelle aie delle fattorie mentre la terza illudeva sulla possibilità che la ”mala aria” della Maremma potesse trarne giovamento – prosegue Pizzuti -. E di certo male non faceva. Per questi motivi nelle aie delle fattorie maremmane ottocentesche erano spesso presenti enormi eucalipti che oggi non si vedono più. Uno degli ultimi di questi grandi alberi, assieme a qualche altro esemplare sulle mura, si trova nei pressi di un parcheggio urbano di periferia e capannoni a poca distanza. L’albero sta morendo per incuria ed è circondato da rifiuti provenienti, con tutta probabilità, da cittadini incivili».
«Poche migliaia di euro basterebbero per salvare quel monumento vivente e per rendere più vivibile, e gradevole alla vista, un pezzo della periferia cittadina. Uno degli obiettivi per cui ci batteremo sarà la salvezza di quell’Albero con la realizzazione, ai suoi piedi, di un piccolo e pulito giardino attrezzato, la scomparsa del mare di rifiuti che lo circonda e la vigilanza, discreta ma ferma, che tutto non si ripeta. Una società che non è capace di piccoli gesti è difficile che possa compierne di grandi e questo, anche se è un piccolo gesto trova dignità nell’aspirazione a salvare un albero che della nostra città potrebbe essere un simbolo» conclude Pizzuti.