GROSSETO – Dalla Cina al Giappone con il tè verde il passo è breve. La pianta è la stessa, la camelia sinensis e le tipologie anche in Giappone si differenziano per metodi di essiccazione e lavorazione.
Anticamente consumato dai monaci che praticavano lo Zen, il tè in Giappone è stato per molti anni una bevanda riservata all’aristocrazia, solo di recente è diventato un bene di largo consumo in tutto il mondo.
Da un antico testo giapponese si apprende che la prima volta che fu bevuto del thè verde fu nell’815 quando un monaco buddista lo offrì all’imperatore Saga. La diffusione la si deve solo ai monaci buddisti che grazie ai loro viaggi in Cina per motivi di studio bevevano il tè che li aiutava nella mente e nello spirito durante le loro lunghe meditazioni; questo fino al 1200 circa quando un monaco portò i semi in Giappone è iniziarono a coltivarlo. Nel 1500 un certo Sen No Rikyu pose le basi della Cerimonia del tè giapponese trasformando così il tè da una semplice forma di intrattenimento a una pratica filosofica, spirituale e artistica.
Tutti i tè verdi giapponesi hanno un nome che termina in “cha” che in giapponese significa “tè“ le varietà di tè che ho selezionato per voi sono le più famose, le più comuni da noi.
IL MACHA: si presenta sotto forma di polvere dal colore verde brillante e un profumo intenso, è il tè usato per la cerimonia, sono i germogli lasciati maturare al riparo dalla luce del sole per 20 giorni e poi si procede alla raccolta. Questo processo serve a intensificare il gusto e aumentarne la caffeina. I germogli vengono tostati per pochi secondi per evitare l’ossidazione e conservare tutte le proprietà, vengono poi raffreddati, essiccati ed infine macinati in una polvere finissima.
Il macha è ricco di proprietà benefiche, è energizzante, ma al tempo stesso ha una azione estensiva, e particolarmente depurativa per l’alto contenuto di clorofilla (verde brillante) grazie all’alta concentrazione di catechine aiuta il nostro organismo a bruciare i grassi, e rafforza il nostro sistema immunitario. Per la preparazione del tè è necessario avere quella specie di frullino che sembra una spazzola per massaggiarci il collo, ecco che si deposita un pizzico di polvere nella tazza del tè giapponese e si versa acqua calda, è qui che entra in funzione il frullino spazzolino.
Avvertenza… Il prezzo del TÈ MACHA non è da discount…
Altro tè pregiatissimo è il GYOKURO, il tè delle grandi occasioni, chiamato anche rugiada preziosa, un tè ricco di clorofilla, dal sapore dolciastro e dall’inconfondibile colore verde brillante.
IL SENCHA: è la varietà più consumata in Giappone, si ottiene dalla cottura a vapore delle foglie e poi vengono arrotolate ed essiccate, questo dona un retrogusto dolciastro a questa varietà. Contiene minore quantità di caffeina e catechine, a lui si attribuiscono proprietà che abbassano la pressione sanguigna e i livelli di colesterolo cattivo nel sangue. Si può bere più volte al giorno, anche freddo, proprio perché con basso contenuto di teina. La sua preparazione è veloce ma precisa… 3 grammi di tè per tazza, acqua calda a 70 gradi in una teiera, meglio di ghisa.
IL BANCHA: questa qualità viene raccolta con le foglie più mature, colte in tarda estate, e sono le foglie scartate per il SENCHA e IL MACHA. Le foglie vengono tostate in un contenitore di ceramica, finché le foglie diventino dorate e si blocca il processo della fermentazione. È un tè di qualità leggermente inferiore ai primi due sopra, ma rimane comunque una bevanda meravigliosa, ricca di vitamine, ferro e calcio, rinomate anche le proprietà digestive e diuretiche, ripulisce l’organismo dalle tossine e riequilibra il livello di acidità nel sangue, spesso troppo alto, a causa di diete ricche di zuccheri e carboidrati. Con il processo di tostatura perde quasi tutta la teina, è quindi una bevanda adatta anche i bambini e per gli insonni. Si prepara lasciando in infusione per 5 minuti le foglie in acqua a 80 gradi.
HOUJICHA: è ottenuta dalle sole foglie tostate del bancha ed è la varietà più consumata in Giappone.
KUKICHA: si ottiene tostando anche i gambi delle foglie, rende il tè di un colore intenso, rossastro e dorato, con un gusto particolarmente dolciastro. Si prepara bollendo direttamente i rametti del tè, dai 10 ai 15 minuti, per poi essere filtrato, raffreddato prima di essere bevuto.
Vediamo qualche ricetta da provare magari per una colazione energetica…
LATTE MACHA:
1 cucchiaino matcha (polvere di tè verde)
2 cucchiaino zucchero
3 cucchiai acqua calda
250ml latte freddo o 300ml latte caldo (io consiglio bel soia alla vaniglia)
Versate il matcha e lo zucchero in una tazza.
Aggiungete l’acqua calda e mischiate con un cucchiaio o una frusta fino ad ottenere una pasta di colore verde scuro. Questa fase serve ad evitare la formazione di grumi.
In un pentolino, fate scaldare il latte e poi versatelo nella tazza. Potete anche usare del latte freddo. Sempre con una frusta, mescolate bene fino ad ottenere un liquido liscio e di color verde chiaro.
Potete spolverare un po’ di matcha come decorazione, oppure, nella variante fredda, aggiungere dei cubetti di ghiaccio.
Il MACHA lo si può utilizzare anche per la preparazione di pasta sfoglia, magari una bella tagliatella con un cacio e pepe nell’autunno o un bel Pan di Spagna da farcire con una crema yogurt e lamponi, ma io sono per temporeggiare per l’accensione del forno. Attendiamo l’autunno e magari vediamo di farla insieme.
Per adesso buon tè a tutti voi amici cari…
A questo LINK le vecchie puntate di Menta e Rosmarino
VI CONSIGLIAMO: di non andare a raccogliere le piante in natura per non rischiare errori, e di affidarvi sempre al vostro erborista di fiducia. Quelli che vi proponiamo non sono consigli medici, quindi, specie per patologie specifiche, fate sempre riferimento al vostro medico curante prima di assumere qualunque prodotto.
*L’autrice Serena Remi, nata a Gavorrano, da 28 anni lavora nel settore del benessere come erborista e venditore al dettaglio di prodotti a scopo salutistico.