GROSSETO – «La pandemia Covid-19 e la conseguente crisi sociale, educativa ed economica ci ha insegnato che è necessario mirare a nuovi obiettivi educativi più incentrati sul pensiero ecosostenibile e a nuove iniziative imprenditoriali. In un mondo del lavoro divenuto più fluido e meno statico del passato, diventa fondamentale che ognuno acquisisca una base di imprenditorialità, capacità di autogestione, vision ed efficacia nei procedimenti creativi in modo da essere in grado di affrontare le nuove sfide lavorative del futuro, soprattutto in ambito di educazione ambientale e ecosostenibilità».
Sono queste le parole introduttive del progetto del Campus della Sostenibilità, Summer edition, promosso, da Fondazione Cassa Risparmio di Firenze e proposto alle scuole delle province di Grosseto, Arezzo e Firenze affinché 50 studenti delle classi terze e quarte di tutti gli istituti abbiamo l’opportunità di partecipare ad una full-immersion interamente finanziata dai promotori per sviluppare contemporaneamente una sensibilità ai temi della sostenibilità sociale e ambientale e un nuovo senso di imprenditorialità.
Il Polo L. Bianciardi di Grosseto ha partecipato con tre dei suoi studenti, Edoardo Testi della classe 4 A architettura e ambiente, Federico Fuschi della classe 3 A architettura e ambiente e Tommaso De Pirro della classe 3 A arti figurative selezionati da una giuria che vagliava le candidature dei ragazzi e le loro motivazioni.
Il percorso, articolato in nove giorni, dal 21 giugno al 5 luglio, prevedeva lezioni frontali per una durata di 54 ore, erogate a distanza sui temi della creatività, sostenibilità, design e innovazione nonché la sperimentazione e l’utilizzo di strumenti digitali innovativi, il tutto in un’ottica di confronto, di crescita personale, di creatività e sviluppo delle proprie abilità e dei propri talenti.
I 48 partecipanti al Campus, provenienti da tutte le tipologie di scuole e riuniti in dieci gruppi eterogenei, erano molto diversi l’uno dall’altro ma accomunati dall’interesse per la tematica ambientale. Ogni gruppo, guidato da un coach con il compito di accompagnare e orientare i ragazzi, si è messo in gioco per realizzare proposte per un presente e un futuro più sostenibili.
In questo contesto si sono distinti i tre studenti del liceo artistico del Polo Luciano Bianciardi di Grosseto, che, insieme ai loro compagni di Campus, hanno elaborato idee veramente interessanti, una delle quali ha meritato una menzione speciale per l’attenzione ai temi attuali di abbattimento dell’uso delle plastiche da imballaggio.
L’idea del team “StoSfuso’, composto, oltre che da Edoardo, da Alessio Camporesi del polo tecnico “Salvemini-Duca D’Aosta” di Firenze, Chiara Elizabeth Gaudino dell’educandato Santissima Annunziata di Firenze, Agnese Giacomelli dell’I.I.S.S. “Benedetto Varchi” di Montevarchi (Arezzo) e Lisa Leonardi del liceo artistico di Porta Romana di Firenze.
L’idea partiva da una riflessione sul Global Goal 12 dell’agenda 2030, incentrato sul consumo e la produzione consapevole. I ragazzi hanno pensato ad un mondo libero dalla plastica, provando a incentivare il consumo di prodotti sfusi nei supermercati.
Partendo da un’indagine di mercato sui negozi che vendono prodotti sfusi hanno scoperto che uno dei disincentivi all’uso di tali prodotti è il tempo. Infatti per il cliente riempire i singoli contenitori con i prodotti sfusi è uno ostacolo, perché richiede assai più tempo che acquistare prodotti già imballati, rendendo l’acquisto meno immediato e comodo. Ed è a questa criticità che il team ha cercato di trovare un correttivo, sviluppando un’app per aiutare i clienti a fare la spesa di prodotti sfusi in modo pratico e veloce.
L’applicazione permette di scegliere da casa i prodotti e le quantità desiderate, indicando il giorno e l’ora in cui ritirare la propria spesa. I dipendenti del negozio preparano tutto l’ordine e il cliente, al momento del ritiro, troverà i prodotti già inseriti nei contenitori riutilizzabili messi a disposizione dal negozio.
L’altro team “Re-trash”, anch’esso interessato al Global Goal n. 12 e in cui erano inseriti Federico Fuschi e Tommaso De Pirro oltre altri tre ragazzi di Firenze, si è orientato sul recupero dei rifiuti pulper, ossia quell’amalgama ricavato dal riciclo della carta che presenta impurità non adatte alla carta rigenerata, quindi un prodotto destinato alla discarica. Il progetto dei ragazzi consisteva in una proposta di design industriale mirato alla progettazione di arredi urbani tutti da realizzare con l’impiego di rifiuto pulper.
«Ragazzi attivi, attenti e desiderosi di vedere un mondo diverso, ai quali non possiamo negare il sogno di un futuro davvero green e in questo il Campus della Sostenibilità ha avuto il merito di veicolare ad essi i valori della sostenibilità, dell’uso consapevole delle risorse, di stimolare il pensiero scientifico e la creatività attraverso un percorso di lavoro che ha facilitato anche la nascita di nuove amicizie e l’apertura di nuove frontiere educative, umane e sociali».