GROSSETO – «Nel comune di Grosseto, come in ogni parte d’Italia, è attivo il reddito di cittadinanza che è misura fondamentale di politica attiva di lavoro a garanzia del diritto al lavoro, di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e alla esclusione sociale».
Così il consigliere comunale Rinaldo Carlicchi (Italia Viva) interviene a proposito delle persone che percepiscono il reddito di cittadinanza a Grosseto.
«La parola lavoro – scrive il consigliere in una nota – è ripetuta più volte nella norma che ha istituito il reddito di cittadinanza eppure, a Grosseto, sembra che l’unica interpretazione possibile sia “assistenza”. Nell’ambito dei “patti per il lavoro” e dei “patti per l’inclusione sociale”, però, i beneficiari del reddito di cittadinanza sono tenuti a svolgere “progetti utili alla collettività” nel comune di residenza per almeno otto ore settimanali, aumentabili fino a 16, pena la decadenza dal beneficio economico».
«A Grosseto questo non succede – prosegue Rinaldo Carlicchi -, anzi il Comune neppure si è preoccupato di attivare i progetti utili alla collettività, i cosiddetti Puc. Abbiamo perso, almeno per i tre anni trascorsi, un’occasione per la collettività, in quanto i Puc sono finalizzati a rispondere, attraverso l’utilizzo dei beneficiari del reddito di cittadinanza, alle esigenze della comunità locale, in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni. Sono una forma di “corrispettivo” a beneficio della collettività, nonché uno strumento di contrasto a forme di lavoro irregolare. Eppure nei servizi di supporto e manutenzione della città e delle frazioni ce ne sarebbe davvero bisogno e, se è vera la stima delle persone coinvolte – oltre 500 – tutte insieme potrebbero dare una mano importante alla nostra comunità».
«In un’interrogazione ho chiesto – conclude Carlicchi – , come capogruppo di Italia Viva in consiglio comunale, al sindaco Vivarelli chiarimenti, di conoscere il numero preciso di coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza e le motivazioni per cui non sono stati attivati i Puc a Grosseto».