GROSSETO – Non ci crede, il candidato sindaco Dario Bibbiani, che le dimissioni di un paziente possano essere condizionate al pagamento dei pasti consumati da chi gli presta assistenza: «È senz’altro una interpretazione errata di un regolamento di per se stesso stupido e capzioso».
Su questa posizione si esprime anche tutta la segreteria del Pci provinciale che ritiene assurda la decisione adottata dalla Asl.
«Le dimissioni ospedaliere – afferma Bibbiani – avvengono il prima possibile, non di rado anche con il catetere ancora inserito o comunque prima di quanto sarebbe opportuno, e così purtroppo continuerà ad essere, per semplici e bieche ragioni economiche».
«A me quel che indigna – prosegue il candidato sindaco – è proprio il fatto stesso che a chi presta assistenza ad un ricoverato, persino bambini, anziani e malati terminali, svolgendo un’opera tanto meritoria quanto insostituibile, sia imposto di pagare il pasto che consumano in loco per necessità, non certo per proprio piacere. Ma dove sono finite la giustizia e l’umanità»?
«Ebbene sono finite nel gorgo del neoliberismo – aggiunge Dario Bibbiani -, che non solo erge a sistema il profitto e le diseguaglianze sociali, ma lo fa in modo cinico e spietato, subordinando alla “crescita” e al conseguimento del massimo profitto anche gli interessi primari del genere umano e lo stesso futuro del pianeta. E allora pensiamoci bene prima di sostenere che il nostro è il migliore dei mondi possibile e che non ci sono reali alternative. Non è così ed è sempre più necessario e urgente porsi in modo profondamente critico e alternativo, anche e forse soprattutto nelle piccole cose, rispetto all’imperante “pensiero unico”».
«Mi sia consentito di concludere dicendo che per noi del Pci, mai come oggi, rimane d’attualità il postulato “O socialismo o barbarie”, ripreso tra gli altri anche da un socialista moderato come Pietro Nenni, che oggi si rivolterebbe nella tomba se potesse vedere come coloro, e non solo, che si spacciano per suoi eredi hanno tradito in tutto e per tutto il suo pensiero».
«Per realizzare risparmi – conclude la segreteria del Pci – sarebbe invece opportuno alleggerire la pesante macchina amministrativa e burocratica dell’azienda dove gli incarichi vengono e sono stati distribuiti senza badare a spese ed economie anche in un difficile momento come quello che stiamo vivendo causato dalla pandemia».