GROSSETO – Una delle affermazioni più ricorrenti nel periodo estivo è “mangiare tanta frutta e verdura, bere molto e stare al fresco”; nella seconda parte delle nostre puntate ci occuperemo delle piante che possiamo bere calde ma anche fredde e che ci aiuteranno a contrastare le giornate calde. Nutro la speranza di farvele scoprire anche in altri modi sfiziosi per sorprendere i vostri commensali in qualche cena magari al fresco del vostro giardino .
Dopo le acque aromatiche fai da te, vi presento la bevanda tradizionale da secoli usata in Cina e in Giappone ma ormai diventata popolare in tutto il mondo, anche in Italia è tra le più consumate, con particolare preferenza per quello verde… il the. Ecco svelata la prima.
Oltre che prodotto in oriente la Camelia sinensis (pianta del tè) ha trovato un microclima ideale anche in Italia, per essere più precisi in Toscana: una coltivazione che ha preso molti riconoscimenti nel modo per la qualità delle foglie, si trova proprio a Lucca.
Mi capita spesso a lavoro di ricevere clienti che mi chiedono del tè, e quando chiedo quale vedo il loro sguardo perdersi…
Scopriamo insieme la pianta e i suoi derivati.
La pianta del tè è la Camelia sinensis, un arbusto che può crescere per ben due metri, ha radici forti e fiori di colore bianco o giallastro che raggiungono un diametro di circa 4 cm. Le foglie hanno un margine dentato e sono lunghe dai 4 ai 15 centimetri; una foglia fresca contiene il 4 % di caffeina. Le foglie più giovani sono destinate alla raccolta per la produzione del tè. A seconda dell’età delle foglie si hanno qualità diverse, dal momento che, con la maturazione, la composizione chimica può subire dei cambiamenti. In base al tipo di trattamento cui vengono sottoposte le foglie della camelia si ottengono prodotti diversi per colore, aroma e sapore. Dopo la raccolta si ottiene il tè verde, essiccandole all’aria si ottiene il tè bianco, lasciandole ossidare completamente si otterrà un tè nero e lasciandole ossidare parzialmente e poi trattandole con il calore si ottiene il tè oolong.
IL TÈ VERDE: come precedentemente detto dopo la raccolta le foglie non devono subire alcuna ossidazione. Per ossidazione si intende l’imbrunimento delle foglie che è un processo chimico dei polifenoli. Il tè verde di origine cinese, ma utilizzato anche in Giappone e Medio Oriente, è conosciuto anche in occidente. In Cina si coltivano molteplici varietà di tè che differiscono fra loro in base alle condizioni di crescita locale ovvero clima, altitudine, suolo e schermatura del sole e modalità di raccolta e lavorazione. Vengono ordinati proprio in base alla provincia e ognuno acquisisce nomi diversi e sono davvero tantissimi. Da noi il più conosciuto è il Gunpower dal sapore fresco e pungente; alle foglie viene data una forma di piccole palline durante la lavorazione ed ecco che messe in acqua per la loro infusione esplodono come la polvere da sparo, ecco da cosa prende il suo nome. Le proprietà contenute, se bevuto con regolarità, sono molte, date dalle catechine. Le catechine sono sostanze appartenenti alla categoria dei flavonoidi. Il tè verde previene malattie cardiovascolari, regola il metabolismo dei grassi, abbassa il colesterolo, rinforza le difese immunitarie, aiuta la digestione ed elimina i batteri.
TÈ BIANCO: si ottiene dalle gemme e dalle prime foglie, che prima di essere leggermente lavorate vengono essiccate alla luce naturale del sole. Il nome lo prende dalle sottile peluria bianco-argentea che ricopre le gemme ancora chiuse. La bevanda non è di colore bianco ma giallo pallido, è tra i quattro il più ricco di polifenoli.
TÈ NERO: le foglie di camelia sinensis dopo esser state raccolte e fatte macerare vengono essiccate, arrotolate e tritate, la fermentazione può variare da mezz’ora a due ore a 30 gradi. Questo processo porta all’ossidazione del tè. Il tè nero conserva il suo sapore per diversi anni, per questo è stato a lungo utilizzato come bene di scambio.
TÈ OOLONG: chiamato anche tè blu o drago scuro. Le foglie raccolte vengono fatte appassire immediatamente al sole in apposite ceste dove vengono agitate per far in modo che i bordi si frantumino. Nella fase dell’appassitura le foglie si ingialliscono e i bordi diventano rossastri grazie alla reazione con l’ossigeno delle sostanze, durante la frantumazione vengono trattate con il calore, arrotolate ed essiccate. In base al grado di ossidazione delle foglie, al tipo di manipolazione a cui vengono sottoposte dopo il trattamento termico e la tostatura finale che subiscono, si possono ottenere tè oolong con caratteristiche molto diverse fra loro.
Della camelia si utilizzano anche i semi, spremuti per ottenere un olio dal sapore dolciastro, in Oriente lo usano per la cottura visto che il suo punto di fuga è molto alto, come l’olio di oliva. Ultimamente si utilizza anche per la produzione di saponi e prodotti per la detersione, io l’ho trovato anche in diverse preparazioni di sieri per il viso.
TÈ freddo fatto in casa:
2 litri di acqua
2 o 3 cucchiaini di tè nero sfuso
4 cucchiai di zucchero meglio se di canna
1 limone bio (per il tè al limone)
2 pesche bio (per il tè alla pesca)
Portare ad ebollizione l’acqua con lo zucchero, spegnere il fuoco e aggiungere il tè e lasciare in infusione dai tre ai cinque minuti. Dopo i cinque minuti filtrate e aggiungete il limone a pezzi con la scorza per il tè al limone oppure tagliate a pezzi le due pesche e aggiungetele all’infuso per il tè alla pesca; lasciate raffreddare per 30 minuti. Filtrare e imbottigliate, mettere in frigo per due ore prima di servire, e consumate entro 3 giorni.
Potete usare il tè nero o il tè verde o l’oolong.
Potete frullare le pesche per un gusto più fruttato, oppure provare con le fragole o le pere e cannella, ottimo rinfrescante tè con foglie di menta e sambuco o salvia e limone. Potete sostituire la frutta con aromi come vaniglia, cannella e zenzero.
Voglio darvi anche un paio di aperitivi alcolici
COCK-TÈ:
1 cucchiaino raso di tè verde
Gin 200 gr
3 cucchiai di miele
1 cucchiaio di limone succo
2 cucchiai di prosecco
3 cucchiai di acqua
Mettere in infusione il tè Verde per un’ora nel gin, filtrare. Scaldare miele ed acqua a fuoco moderato. Riempire lo shaker con ghiaccio, l’infuso di Gin e tè, il succo di limone e il prosecco; chiudere e agitare per 20 secondi, aprire e filtrare in coppe da champagne. Decorare a piacere.
MOJ-TÈ
15 gr di tè verde
1 lime
1 litri di acqua
2 cucchiaini di zucchero di canna
Acqua frizzante
Ghiaccio
1 rametto di menta
Mettere le foglie di tè verde nell’acqua calda quasi a bollore e lasciare in fusione cinque minuti filtrare e far raffreddare. Intanto pestate il lime con lo zucchero e la menta sul fondo del bicchiere, aggiungere qualche cubetto di ghiaccio, il thè verde per ¾ del bicchiere e ¼ di acqua frizzante.
La prossima settimana scopriremo i the giapponesi… nell’attesa CIN CIN con il tè!
A questo LINK le vecchie puntate di Menta e Rosmarino
VI CONSIGLIAMO: di non andare a raccogliere le piante in natura per non rischiare errori, e di affidarvi sempre al vostro erborista di fiducia. Quelli che vi proponiamo non sono consigli medici, quindi, specie per patologie specifiche, fate sempre riferimento al vostro medico curante prima di assumere qualunque prodotto.
*L’autrice Serena Remi, nata a Gavorrano, da 28 anni lavora nel settore del benessere come erborista e venditore al dettaglio di prodotti a scopo salutistico.