GROSSETO – In seguito alla decisione di aprire una sola classe prima al liceo musicale della città, i genitori degli studenti rimasti “fuori” hanno inviato una lettera alla nostra redazione per manifestare il loro disappunto, la quale pubblichiamo per intero.
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«Siamo i genitori degli studenti della prossima classe prima del liceo musicale – scrivono -. Ieri mattina siamo stati convocati dalla dirigenza del “Polo Luciano Bianciardi” per comunicazioni urgenti a proposito della classe prima del liceo musicale. La dirigente ci ha detto che alcuni dei nostri ragazzi, che avevano scelto il liceo musicale e che avevano superato l’esame di idoneità, non potranno iscriversi alla scuola perché, nonostante l’elevato numero di iscrizioni, l’ufficio scolastico regionale ha autorizzato la creazione di una sola classe prima che potrà contenere un massimo di 27 studenti, per cui gli altri saranno costretti ad iscriversi da un’altra parte. Siamo rimasti sbalorditi».
«La dirigente – raccontano – ci ha voluto vedere perché riteneva necessario raccontarci per filo e per segno come sono andate le cose. Ci ha detto che esiste una circolare ministeriale che regola le iscrizioni per ogni anno scolastico (www.miur.gov.it/documents/20182/0/Nota+iscrizioni+anno+scolastico+2021-2022.pdf/). Questa circolare esce ogni anno. Fino allo scorso anno c’era una dicitura che stabiliva che, per i licei musicali, si potesse formare una sola classe prima. Nella circolare di quest’anno questa dicitura non c’è, mentre invece rimane per il liceo sportivo (articolo 6.2.1 e 6.2.2). Per questo motivo, e con il parere favorevole dell’ufficio scolastico provinciale, la scuola ha accettato tutte le iscrizioni con l’intenzione di fare due classi prime. Anzi, visto che nella nostra Regione le iscrizioni al musicale erano diminuite, la scuola si è sentita orgogliosa di essere in controtendenza e se ne è fatta, giustamente, un vanto».
«Poi però è arrivata l’assegnazione dell’organico da parte dell’ufficio scolastico regionale – proseguono i genitori – e la scuola si è vista assegnare una sola classe prima del liceo musicale. La dirigente ha detto di aver contattato chi di dovere per avere spiegazioni e di non aver ricevuto risposte esaurienti. Hanno smosso le istituzioni, l’assessore regionale Leonardo Marras e il presidente della Provincia e sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, che ha contattato personalmente il dirigente regionale per chiedere spiegazioni. Il suddetto dirigente avrebbe sostenuto che la circolare ministeriale diceva chiaramente che non si potevano avere due classi e quando gli è stato fatto notare che la circolare ministeriale questa cosa non la diceva proprio per niente sarebbe rimasto sorpreso. Poi avrebbe detto che era un problema di organico, insufficiente a livello regionale per aprire due prime, al che è stato ribattuto che, visto che in alcune provincie, come ad esempio Prato, quest’anno apriranno una sola prima anziché due come l’anno scorso, l’organico spettante a loro poteva tranquillamente essere spostato su Grosseto. Insomma, la dirigente ci ha spiegato che, da parte della scuola, è stato fatto il possibile, ma che invece da parte della Regione è chiaro che non c’è stata la volontà di agire in modo diverso».
«Va aggiunto – scrivono ancora – che è intollerabile che ad una richiesta scritta e protocollata da parte dell’istituzione scolastica all’ufficio regionale, non ci sia stata alcuna risposta altrettanto scritta e protocollata, concordiamo con la dirigente, come cittadini prima che come genitori, che ciò, oltre ad essere una grave mancanza di rispetto nei confronti della scuola, sia da considerarsi anche come una mancanza passibile di sanzioni, in quanto un ufficio pubblico ha il dovere di rispondere alle richieste formali».
«Come genitori invece vogliamo esprimere tutta la nostra delusione nei confronti dell’Ufficio Regionale. I nostri figli hanno scelto il liceo musicale, che ormai esiste da dieci anni a Grosseto, perché amano la musica e vogliono studiare uno strumento. Si parla tanto di diffusione della cultura musicale tra i giovani e l’istituzione del liceo musicale è proprio la risposta che il Ministero ha dato a questa esigenza. Si dice che il liceo musicale è una scuola costosa per lo Stato, ma questo lo si sapeva fin dall’inizio, non è una novità. Se il Ministero avesse ritenuto che il liceo musicale fosse troppo oneroso per le casse dello Stato poteva fare a meno di istituirlo. Il liceo musicale ha dato in questi dieci anni di attività la possibilità ai ragazzi che lo hanno frequentato di fare lezione di strumento gratuitamente invece di dover andare a lezione privata pagando. Per alcune famiglie non c’è differenza, ma per altre famiglie, meno avvantaggiate dal punto di vista economico, il liceo ha dato la possibilità di realizzare un talento che altrimenti sarebbe rimasto muto. Si chiama “diritto allo studio” ed è un principio della nostra Costituzione».
«Come cittadini ci sentiamo molto delusi e anche presi in giro – affermano i genitori -. Ci dicono continuamente che, data l’emergenza sanitaria, non si dovranno più fare classi troppo numerose, per poter mantenere il distanziamento e tutte quelle norme di sicurezza necessarie, non si fa che sbandierare la necessità di evitare assembramenti, il bisogno di mantenere le distanze. Poi però, alla resa dei conti, assegnano alle scuole classi numerosissime (ci ha detto la dirigente che anche al Tecnico della Grafica faranno due sole prime classi, di 28 studenti) che sono inevitabilmente un veicolo di contagi, non solo del covid, ma di tutta una possibile serie di malanni. Sorge spontaneo il sospetto che ci stiano prendendo in giro».
«Per entrare al Liceo Musicale si deve superare un esame di idoneità, che viene fatto subito dopo la chiusura delle iscrizioni (quest’anno è stato il 4 febbraio) e in base al quale la commissione d’esame è tenuta a stilare una graduatoria. Tutti gli iscritti sono risultati idonei, ma ovviamente hanno avuto punteggi diversi. In base a questa graduatoria, i ragazzi con i punteggi più bassi sono stati esclusi. Capite bene che per le famiglie degli esclusi è stato un brutto colpo, non è bello per un genitore dover dire al proprio figlio a luglio che deve cambiare scuola, qualcuno ha già ordinato i libri di testo, qualcuno ha già comprato gli strumenti musicali. Ma la cosa che più ci ferisce non è l’aspetto economico, ma la delusione dei nostri figli che si vedono privati del diritto a studiare ciò per cui sono più portati, nel nostro caso, la musica.
Si sente continuamente parlare dei giovani, che sono il nostro futuro, che rappresentano il vero tesoro della nostra Nazione, sui quali dobbiamo investire risorse. Ecco, queste sono le risorse che la Regione Toscana, tramite l’ufficio scolastico di sua competenza, ha investito».
«Noi genitori – concludono – scriviamo questa lettera e dichiariamo che siamo intenzionati a proseguire la nostra battaglia fino al Ministero, se sarà necessario».