GAVORRANO – È ufficiale: il comune minerario ha una sua rassegna cinematografica dedicato a un luogo speciale: la miniera di Ravi Marchi.
“Pirite in corto” è il titolo della prima edizione 2021, il cui programma è stato presentato oggi. Si tratta di una serie di proiezioni di tutto rispetto con nomi autorevoli del mondo del cinema.
L’iniziativa si svolgerà nei giorni 31 luglio e 1 agosto nella suggestiva cornice della miniera Ravi-Marchi e ci sarà anche una première dedicata alla comunità, giovedì 30 luglio, in cui verrà trasmesso un cortometraggio sulla figura di Pia dé Tolomei, realizzato dalla Pro Loco di Gavorrano.
Nella stessa giornata sarà allestita anche una mostra con i lavori degli studenti delle scuole medie di Gavorrano.
«C’è un bisogno nel territorio di ascoltare e raccontare storie – dice il sindaco Andrea Biondi -. L’idea di una rassegna cinematografica è nata dopo un incontro tra l’assessore alla cultura Claudio Saragosa e il regista di Rai 5, Guido Morandini, perché c’era la volontà di valorizzare ancora di più la miniera Ravi-Marchi. Stiamo infatti cercando di dare un’anima ai luoghi storici di Gavorrano, come ad esempio il Teatro delle Rocce a cui abbiamo voluto dare un’impronta “pop”. La miniera, invece, è un luoghi più raccolto, ma altrettanto affascinante in cui la rassegna si inserisce perfettamente. Insomma, questo progetto vuole raccontare il territorio e lo farà in un luogo magico».
La prevendita dei biglietti è gestita dalla Pro Loco di Gavorrano, alla sede dell’associazione in via Terranova, al bar della Finoria o tramite prenotazione telefonica al numero 351-8078090.
Ecco il programma completo della rassegna:
30 luglio
Ore 21.00
Gavorrano ottobre 2020. Durata: 23’
Documentario realizzato dalla scuola di cinema Sentieri Selvaggi, che per una settimana, sotto la guida dei docenti Giovanni Bruno e Massimo Latini, ha documentato la quotidianità e le peculiarità di Gavorrano, della sua miniera e del suo parco minerario naturalistico, per restituire sullo schermo tutta la singolare bellezza del paese e della sua comunità.
Incontro con Giovanni Bruno e Massimo Latini
A seguire
La casa sul mare (2017) di Robert Guédiguian – Durata: 107’ *
In una cala marina tra Marsiglia e Carry, tre fratelli si ritrovano per vegliare il padre. Angèle, attrice con un lutto nel cuore, Joseph, professore col vizio della rivoluzione, Armand, ristoratore di anime, misurano la loro esistenza davanti all’ictus che ha colpito il genitore. Intorno alla sua eredità, la casa, il ristorante, la coscienza politica e quella sociale, fanno i conti col proprio passato che per Angèle non sembra mai passare. L’irruzione improvvisa di tre bambini, naufraghi sulle sponde del Mediterraneo, sconvolge la loro riflessione e segna un nuovo inizio.
Robert Guédiguian è un cineasta francese attivo sin dall’inizio degli anni ’80. Tra i suoi film più importanti ci sono Marius et Jeannette (1997), La ville est tranquille (2001), Le passeggiate al Campo di Marte (2005) e Le nevi del Kilimangiaro (2011). Lavora spesso con gli stessi tre protagonisti: sua moglie Ariane Ascaride, Jean-Pierre Darroussin e Gérard Meylan
31 luglio
Ore 20.15
Incontro con il regista Maurizio Orlandi e il critico cinematografico Stefano “Steve” Della Casa.
Maurizio Orlandi vive a Torino, dove lavora come insegnante di lettere nelle scuole medie e come regista di documentari. Ha scritto, nel corso della sua esperienza professionale, racconti e storie di persone che sono, in seguito, diventate sceneggiature di documentari da lui diretti, in Italia e all’estero: sulla Resistenza, sugli anni settanta, sui miniere di pirite della Toscana, sulla malattia e sulla vecchiaia. Ha partecipato a festival e rassegne cinematografiche, ottenendo riconoscimenti al Torino Film Festival, al Rome Independent Film Festival e al Festival Tulipani di Seta Nera.
Stefano Della Casa è uno dei maggiori esperti in Italia del nostro cinema di genere. Tra i conduttori di Hollywood Party, la trasmissione radiofonica di cinema su Radio3, è stato direttore del Torino Film Festival e del Roma Fiction Fest. Attualmente è direttore artistico del Ba Film Festival di Busto Arsizio. Come regista ha firmato diversi documentari come Perché sono un genio (2016) su Lorenza Mazzetti, Boia, maschere e segreti – l’horror italiano degli anni sessanta (2019) e Siamo in un film di Alberto Sordi (2020).
Ha scritto volumi numerose monografie sul cinema italiano come quelle su Mario Monicelli, Mario Mattoli, Dario Argento e Dino Risi.
Ore 21.00
Il direttore (2020) di Maurizio Orlandi – Durata: 55’
Girato a Gavorrano e a Torino, racconta la storia della Farmitalia-Montecatini di Settimo Torinese e di Albo Orlandi, il padre del regista, che di quella fabbrica fu “Il direttore” per tutti gli anni Settanta.
Una storia collettiva e personale, allo stesso tempo, calata in uno dei periodi storici più drammatici del nostro Paese, attraversato da una crisi politica e sociale molto aspra, che è sfociata nel terrorismo e nelle Brigate Rosse.
Il documentario ha ricevuto i seguenti premi al Festival Internazionale di Roma Tulipani di Seta Nera, diretto da Mimmo Calopresti: Premio assoluto come miglior documentario del Festival Tulipani di Seta Nera; Premio miglior sceneggiatura; Premio migliori musiche; Premio Speciale Anmil ( Per il focus sul mondo del lavoro e della fabbrica)
A seguire
Incontro con Mimmo Calopresti,
Regista di film come La seconda volta (1995), con protagonista Nanni Moretti, in concorso al Festival di Cannes.
Tra le altre sue pellicole più importanti vanno ricordate La parola amore esiste (1998), Preferisco il rumore del mare (2001) e La felicità non costa niente (2004).
Ha lavorato all’inizio della sua carriera all’archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico e ha diretto diversi documentari come Volevo solo vivere (2006) sul tema dell’Olocausto e La fabbrica dei tedeschi (2008), sull’incidente alla fabbrica ThyssenKrupp a Torino.
Aspromonte. La terra degli ultimi (2019) di Mimmo Calopresti – Durata: 89’
Nella Calabria degli anni ’50, il paesino di Africo è “un’isola” che non ha alcuna strada percorribile che la colleghi alla modernità del capoluogo. Gli abitanti decidono che quella strada la spianeranno da soli.
Dal romanzo di Pietro Criaco, Mimmo Calopresti dirige un affresco corale ambientato nel passato ma che parla del desiderio di connessione dell’oggi. Film vincitore del Nastro d’Argento, con Marcello Fonte, Valeria Bruni Tedeschi, Sergio Rubini. Musiche di Nicola Piovani.
1 agosto
Ore 21.00
Aurelia, la statale sull’acqua (2020) di Guido Morandini
Da giugno ad agosto Guido Morandini ha percorso in bici, in auto, su camion, da solo o in compagnia, lunghi tratti della Statale numero Uno, perché più antica di tutte, con lo sguardo attento, rivolto anche ai margini dei territori attraversati. Il nastro d’asfalto riesce ad elevare la vita quotidiana a racconto straordinario che interseca la storia, l’ambiente, la natura. Perché l’Aurelia è un film sempre diverso.
A seguire
Incontro con Guido Morandini
Guido Morandini, diplomato al centro sperimentale di cinematografia di Roma. Autore e regista Rai. È stato consulente dei comuni di Roma, Follonica e Siena, per i piani regolatori generali, sulle tematiche legate alla città a dimensione dei bambini. Ha lavorato come educatore volontario nelle case di reclusione di Gorgona e Rebibbia.
A seguire
Proiezione di Serenity. L’isola dell’inganno (2019) di Steven Knight – Durata: 106’
Il misterioso capitano Baker Dill è un uomo che si è lasciato alle spalle il passato trasferendosi in una bellissima isola tropicale e iniziando una nuova vita. La sua tranquilla esistenza viene nuovamente sconvolta quando ricompare l’ex moglie, mai dimenticata, con una terribile richiesta d’aiuto: uccidere il suo violento e sadico marito. Il capitano Dill dovrà fare i conti con attrazioni e segreti sepolti e con una verità tutta da scoprire. Il film ha come protagonisti due star statunitensi come Matthew McConaughey e Anne Hathaway ed è diretto da Steven Knight, regista di Locke (2013) e sceneggiatore, tra gli altri, di La promessa dell’assassino (2007) di David Cronenberg e Allied- Un’ombra nascosta (2016) di Robert Zemeckis.