GROSSETO – «La conduzione del verde pubblico è un problema che emerge soltanto in rare occasioni nel dibattito politico elettorale. Nella cronaca il verde diventa protagonista in genere per fattori negativi, cadute di alberi, incendi, assenza di manutenzioni».
Sono le parole di Valerio Pizzuti, candidato sindaco per il polo liberale e riformista.
«Sicuramente le idee e metodologie per la gestione del verde urbano non sono oggetto del dibattito tra i candidati a sindaco – afferma Pizzuti -. Per Grosseto, però, il verde è parte importante del connotato della città e, più in generale, la condizione del verde pubblico sono uno dei parametri in cui si misura la qualità della vita dei cittadini di un Comune.
I liberali e riformisti per Grosseto ritengono strategico introdurre la conduzione del verde urbano nel programma di governo per il capoluogo con un approccio pragmatico, basato sulle competenze lontano dalla superficialità fino ad oggi percorsa e da atteggiamenti di stampo ideologico e massimalista».
«La pineta costiera – continua il candidato – insinuata tra le ville e i condomini di Principina e di Marina di Grosseto è in buona parte di proprietà comunale ed è costituita prevalente da pino marittimo. È una pineta senescente, che purtroppo ha subito l’attacco massivo di un insetto parassita prima sconosciuto da noi, il Matsucoccus feytaudi. L’elenco delle emergenze fitosanitarie è lungo e in continuo aggiornamento e per prevenire e curare, si deve ascoltare e rispettare le indicazioni dei tecnici competenti e del servizio fitosanitario regionale e non giocare con un pernicioso negazionismo, alimentando comitati spontanei ogni volta che un’amministrazione si appresta a tagliare una pianta».
«In questi anni nulla è stato fatto – sottolinea Valerio Pizzuti -. La giunta Vivarelli ha evitato il problema, ma la natura non ha gli stessi tempi della politica, così oggi abbiamo una pineta malata, maltenuta, pericolosa e soprattutto nessuna idea per migliorala. Prima del Vivarelli qualcosa il Comune aveva iniziato a fare. Fu iniziata la sostituzione dei pini marittimi malati con con pini domestici, non attaccati da questo parassita.
In quel momento la convinzione di operare per il bene comune non mancò, ma occorreva continuare a tagliare le piante ammalate e sostituirle con pini domestici».
«Cinque anni sembrano pochi – precisa -, ma nella manutenzione del verde non è possibile arretrare, rallentare o far finta di non ascoltare le persone competenti. Ha agito bene, ad esempio, l’attuale amministrazione comunale tenendo duro contro le proteste per il taglio dei pini domestici di via Mascagni, per poi procedere alla loro sostituzione con giovani lecci. Purtroppo alcuni decenni fa in Grosseto furono messi a dimora molti pini domestici e oggi che sono senescenti, occorre sostituirli progressivamente senza cedere alla emotività di chi non comprende la necessità di abbattimento e sostituzione. Ma si è trattato di un evento episodico e balbettante non di una scelta di razionalizzazione complessiva fondato su un’idea di rapporto tra alberi e città».
«Se governeremo il Comune – dice il candidato per il polo liberale e riformista -, assegneremo a questo settore un budget annuo di tutto rispetto e concepiremo un nuovo piano del verde che terrà conto della sicurezza di persone e cose, della prevenzione e cura delle malattie e della scelta del tipo di giardino più adatto per i vari luoghi e funzioni. E, fondamentale, detterà le regole per una razionale manutenzione ordinaria (taglio delle erbe, potatura degli alberi, irrigazione ecc…)».
Grosseto ha un territorio vastissimo – conclude Pizzuti -, un numero di parchi e giardini pubblici impressionante, e merita un salto di qualità nella gestione del suo verde urbano compreso quello delle frazioni, in cui a malapena si taglia la vegetazione invadente. La green economy è anche questo».