GROSSETO – Il mondo del volontariato grossetano piange la scomparsa di uno dei suoi figli migliori. Il vulcanico, indomito e geniale Raffaele Giuliano.
«Lele – ricorda Carlo Sestini, presidente provinciale Avis – era persona che oltre venti anni or sono, provò sulla propria pelle cosa significasse ricevere una donazione di vita. Allora, comprese come l’immenso e variegato mondo del volontariato, fosse determinante e prioritario per le nostre esistenze. Capì come gesti semplici che ogni giorno muovo decine di migliaia di persone sono fondamentali per la vita di chi è meno fortunato di loro».
«Da allora Raffaele si donò a questa causa, ne fu totalmente intriso, così da farne una ragione di vita. Vinse titoli mondiali nel mondo dello sport dei trapiantati e si impegnò in Aned e Admo per far sì che il suo esempio diventasse una formidabile leva per promuovere la donazione di midollo, di sangue e di plasma, e per sollecitare la coscienza di chi ancora non aveva avuto modo di compiere la scelta di donarsi. Perché, ci tengo a sottolinearlo, per chi soffre questa scelta non esiste. Chi è malato può solo aspettare quel braccio che si tende, dal quale sgorga la vita. Raffaele era tutto questo. Un formidabile catalizzatore di bene e di solidarietà. Sono felice che la conoscenza con l’amica Agata Florio, abbia dato a lui la possibilità di vedere pubblicato il “suo” libro, “Aspettando te – Rimettersi in gioco”. Una sorta di testamento spirituale e un racconto della sua vita che vuole essere un incitamento a quanti ancora si fanno egoisticamente aspettare. Abbraccio la figlia Ilaria e la moglie Laura, le sue donne, che oggi devono sentirsi orgogliose di essere state al fianco di una persona come Raffaele e di averne contraddistinto una vita terrena ricca di tanti momenti, belli e intensi come il suo mare, quello di Marina di Grosseto, dal quale traeva preziosa energia vitale».
»Le condoglianze più sentite al fratello e alla madre e al presidente di Admo Fausto Brandi. Grazie Raffaele. Non ti dimenticheremo perché continuerai a vivere nei nostri cuori».