GROSSETO – “Il Marraccini torna all’asta. Dopo un anno e mezzo di sospensione della procedura esecutiva il prossimo 28 settembre saranno aperte le buste e scopriremo se il vecchio cinema avrà la chance di una nuova vita”, a dirlo è Carlo De Martis, capogruppo Lista Mascagni Sindaco nel Consiglio comunale di Grosseto.
“La sensazione è che l’asta andrà ancora una volta deserta – prosegue – ed il Marraccini continuerà a rimanere simbolo del degrado del centro storico, ridotto a fare da sfondo a cassonetti costantemente ricolmi di spazzatura per le foto ricordo dei turisti. E dire che sono trascorsi cinque anni da quando Antonfrancesco Vivarelli Colonna si era candidato a sindaco promettendo “l’acquisto ed il recupero dell’ex cinema Marraccini per sottrarlo all’incuria e al degrado”. Cinque anni nei quali molto avrebbe potuto e dovuto essere fatto”.
“Se la volontà di questa amministrazione era davvero quella di un acquisto, mai come in questo periodo sarebbe stato infatti possibile realizzarlo ad un prezzo vantaggioso. Dopo anni di aste andate deserte, da un valore di stima di oltre due milioni il prezzo è sceso fino a 920mila euro. Tra l’altro occasioni per reperire le risorse ce ne sono state, ma sono state tutte gettate al vento”.
“Nel 2019 la giunta si era fatta sfuggire l’occasione di impiegare le risorse del Fondo per l’innovazione sociale che metteva a disposizione oltre ventuno milioni di euro per progetti di innovazione sociale. Se poi l’amministrazione si fosse mossa per tempo, e nei modi giusti, il Marraccini avrebbe potuto essere inserito nel ‘Pinqua’, il Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare, dal quale potrebbero arrivare alla nostra città ben quindici milioni di euro. Da occasione irripetibile, ancora una volta ennesima occasione sprecata” prosegue De Martis.
“Non basta però comprare i muri se non si ha un progetto, come quattro anni fa la giunta aveva cercato di fare attraverso un (fallimentare) tentativo di permuta. Innanzitutto perché oltre ai soldi per l’acquisto occorre mettere in conto ingenti spese di ripristino, che il perito del tribunale ha indicato in circa millecinquecento euro al metro quadro. In secondo luogo perché il Marraccini ha una straordinaria valenza identitaria e collettiva, è a tutti gli effetti un ‘bene comune’, e una sua rigenerazione impone un coinvolgimento della comunità attraverso un processo partecipativo, se del caso ricorrendo anche agli strumenti dell’innovazione a impatto sociale, capaci di attrarre risorse e investimenti privati”.
“Questo d’altronde era il contenuto della mozione che sottoposi al consiglio comunale e che tuttavia il sindaco e la sua maggioranza respinsero il 27 luglio dello scorso anno, decretando la definitiva rinuncia dell’attuale amministrazione ad ogni ipotesi di rilancio del Marraccini. C’è grande rammarico per questa incredibile storia di mala amministrazione, ma non da parte del consigliere De Martis, bensì da parte del cittadino De Martis, che avrebbe voluto che venisse data almeno una possibilità alla rinascita del Marraccini e, con esso, dell’intero centro storico e delle sue Mura”.
“D’altronde il Marraccini accanto alle sue criticità può vantare anche grandissime potenzialità. La scheda urbanistica già vi prevede la realizzazione di un auditorium, di spazi per attività espositive e museali, ed ancora di una galleria commerciale e di un centro direzionale. Gli stessi progetti elaborati dai tecnici della proprietà lasciano intravedere prospettive di estremo interesse. Si aggiunga che proprio in questi mesi è in corso l’elaborazione del Piano operativo (il vecchio Regolamento urbanistico), e dunque quale migliore occasione per discutere della futura destinazione del vecchio cinema Marraccini? Per restituirlo, finalmente, alla sua funzione sociale ed alla sua città”.
“A questo punto, visto che in questi cinque anni l’attuale sindaco ha dimostrato di non avere intenzione, o di non essere in grado, di prendersi cura del Marraccini, vorrà dire che per i prossimi cinque anni dovrà essere un altro sindaco ad occuparsene”, conclude De Martis.