GROSSETO – Vogliamo provare a fare insieme un oleolito da tenere in casa e che si possa usare in caso di bruciature, psoriasi, dermatiti o arrossamenti di vario genere?
Se vi siete inoltrati nelle nostre campagne maremmane per fare i fiori da mettere nella vostra acqua di San Giovanni di sicuro avrete cercato e trovato l’iperico o l’elicriso. Negli ultimi due anni le nostre terre sono piene di questa pianta che ha dei bellissimi fiorellini gialli baciati dal sole. Mi piace pensare che la Natura proprio in tempo di Covid ci abbia omaggiato di fiori e piante in abbondanza per lenire le fasi depressive che ogni tanto ci hanno toccato con i costanti lockdown che ci siamo dovuti vivere…
All’iperico sono riconosciute, da molte ricerche scientifiche, proprietà antidepressivo e antivirali. Tradizionalmente veniva usato per trattare ferite e ustioni grazie al suo potere cicatrizzante e rigenerativo nei confronti della pelle. Ne abbiamo parlato già in diverse puntate. La leggenda narra che la pianta serviva a scacciare i diavoli, spiriti maligni, in quanto malinconia e tristezza erano gli stati d’animo dove trovavamo rifugio proprio le forze del male.
L’elicriso lo trovate presente nelle nostre zone e nella gran parte delle rotatorie stradali di Grosseto, perché hanno la caratteristica ideale per la sopravvivenza della pianta: sono aridi, incolti e pietrosi. La leggenda narra che la pianta nasce da una bellissima ninfa dai capelli dorati, che, non corrisposta dall’uomo che amava, alla sua morte venne trasformata in elicriso dagli Dei: “di fortuna resti intriso, chi si adorna di elicriso”. Sono quelle piante alte 40/50 cm con foglie color grigio, e hanno dei capolini gialli riuniti in densi colombi di 20/30 centimetri.
Anche l’elicriso ha proprietà antinfiammatorie e antiallergiche. I fiori si possono usare anche per tisane a scopo espettorante, analgesiche, utile per l’azione espettorante del catarro. Per uso esterno è utilissima per tutte le pelli sensibili, ipersensibili o reattive a qualsiasi tipo di trattamento cosmetico; per la sua funzione decongestionante, ecco perché noi faremo un buon oleolito da tenere in casa.
OLEOLITO DI ELICRISO
Per farlo servono 100 grammi di fiori di elicriso raccolti nelle ore più calde alla quale avrete tolto i gambi 250 ml di olio di mandorle dolci, olio extravergine d oliva o di girasole.
Raccogliete i fiori possibilmente nelle ore più calde, togliete i gambi lasciando solo i capitolini – io non li faccio essiccare ma li metto direttamente in un vaso di vetro e aggiungo l’olio d’oliva della nostra autoproduzione fino a coprire i fiori -. Chiudete il barattolo e ogni giorno abbiate cura di agitarlo per non far formare muffe, ogni giorno per 40 giorni. Allo scadere dei giorni di macerazione poi si può filtrare il tutto con una garza travasandolo in una bottiglia di vetro scuro per conservarlo in luogo fresco e meglio ancora buio. L’olio di elicriso si presenterà di colore giallo paglierino trasparente, dal profumo caldo e speziato con sentori di menta e liquirizia.
OLEOLITO DI IPERICO
Per questo oleolito non ci sono dosi particolari da rispettare. Dopo aver raccolto l’iperico, suddividere i fiori dalle foglie. Con le foglie potete preparare una tisana così non sprecherete i doni della natura, i fiori li metterete in un vaso di vetro avendo molta cura perché i fiori hanno dei pistilli che daranno il colore rosso all’olio durante la sua macerazione.
Coprite con un olio vegetale, in questo caso io preferisco l’olio di girasole o mandorle perché inodori. Chiudete il barattolo che metterete ogni giorno alla luce del sole, avendo cura di evitarlo ogni giorno e riponendolo in casa tutte le sere. Anche per lui 40 giorni di macerazione per poi esser filtrato con una garza e disposto in una bottiglietta scura per la conservazione.
Provatelo per le bruciature da fornello, forno, ma anche per le scottature da sole ma anche herpes o piaghe. Entrambi gli oli si possono usare per un bel massaggio decolté e viso per rigenerare la pelle e renderla più morbida.
Quando andrete nella natura a pendere i suoi doni, non dimenticate di portare con voi qualche seme di fiori selvatico, per buttarlo nei campi come ringraziamento e rispetto nei confronti della natura, per evitare il depauperamento. Lasciate ai vostri figli un mondo migliore.
Nelle prossime puntate parleremo di bevande estive, e conosceremo in modo più approfondito il magico mondo del tè verde e non solo…
A questo LINK le vecchie puntate di Menta e Rosmarino
VI CONSIGLIAMO: di non andare a raccogliere le piante in natura per non rischiare errori, e di affidarvi sempre al vostro erborista di fiducia. Quelli che vi proponiamo non sono consigli medici, quindi, specie per patologie specifiche, fate sempre riferimento al vostro medico curante prima di assumere qualunque prodotto.
*L’autrice Serena Remi, nata a Gavorrano, da 28 anni lavora nel settore del benessere come erborista e venditore al dettaglio di prodotti a scopo salutistico.