GROSSETO – «L’artigianato è pronto a fare la propria parte nel rilancio dell’economia e del made in Italy, ma la situazione è molto delicata e richiede una visione nuova, anche da parte della politica e delle istituzioni, rispetto al passato».
Lo dichiara Mauro Ciani segretario di Confartigianato Grosseto.
«La pandemia – afferma Ciani – ci lascia in eredità un forte aumento dei costi delle materie prime che sommato alla forte pressione fiscale, che da sempre caratterizza il nostro Paese, indeboliscono ulteriormente la nostra competitività sul mercato. A questo si deve aggiungere la mancanza di manodopera in molti settori, tra i quali quello dell’edilizia, un vero e proprio paradosso visto che dall’altra parte aumentano i giovani inoccupati».
«Anche in questo caso si paga lo scotto di un divario sempre più profondo – dice il segretario – tra un sistema scolastico e formativo non in grado di preparare i ragazzi alle nuove sfide del mercato del lavoro. C’è dunque il forte bisogno di una profonda riforma degli istituti professionali e tecnici affinché possano mettere in condizione gli studenti di acquisire le competenze richieste dal mercato, a cominciare dall’utilizzo delle tecnologie digitali e puntando sull’apprendistato professionalizzante».
«Il Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) – continua Ciani – è un’occasione unica e, sicuramente, irripetibile, per affrontare quei cambiamenti strutturali, dalla riforma del fisco a quella della burocrazia, realizzando progetti su misura per le piccole e medie imprese e soprattutto assicurando da una parte la facilità di accesso per le imprese e dall’altra un controllo da parte delle istituzioni, con l’aiuto anche delle associazioni di categoria, sulla buona riuscita dei progetti.
In questo senso il Bonus 110% per il rilancio dell’edilizia rischia di trasformarsi in un’occasione perduta. Se siamo tutti d’accordo sulla validità dello strumento, l’aumento dei costi dei materiali e dei tempi di consegna rischia di mandarne all’aria i vantaggi».
«Durante la pandemia – aggiunge – la produzione dei materiali è rallentata, con l’istituzione del bonus e il conseguente boom della domanda il costo dei materiali è aumentato dal 20 al 30% nel giro di pochissimo tempo. Questo rende difficile l’elaborazione dei preventivi e di conseguenza un forte rallentamento dei cantieri: l’esatto opposto di quello che servirebbe in un momento di “rilancio”. L’unico correttivo pensabile, secondo Confartigianato – conclude – è la proroga del provvedimento che rallenti la domanda e ponga fine alla corsa dei prezzi».