GROSSETO – “Le città di provincia come Grosseto spesso non hanno la consapevolezza critica di cosa sono e, soprattutto, non riconoscono le persone straordinarie che le hanno fatte crescere e sviluppare. Certamente Luciano Bianciardi è stato una lucida coscienza critica della nostra città oltre che del Paese intero”, a dirlo il candidato sindaco del Polo liberale e riformista Valerio Pizzuti.
“Quest’anno ricorre il 50esimo anniversario della morte di Bianciardi – prosegue -. È una bella occasione per ripercorrere il suo pensiero e la ricchezza di suggestioni che trasmette, un modo, anche, per ripensare la nostra città leggendola attraverso le sue lontane parole.
Il mio è un impegno. Lo pongo tra le prime cose da fare se dovessi essere eletto sindaco della mia città. Partirò da Kansas City.
Il Comune di Grosseto non può fuggire dalla sua coscienza critica, non può negare la narrazione di Bianciardi e il suo amore travagliato delle sue origini.
Per Bianciardi Grosseto è un po’ la sua città tipo, riferimento lontano ma costante delle sue vicende esistenziali, delle sue migrazioni, del suo ‘bracciantato intellettuale’, del suo anticonformismo che lo porta a trasfigurare la sua città in ‘Kansas city’, appunto, una ‘città di sterrati, di spazi aperti al vento e ai forestieri’ in una città moderna ed evoluta.
Avranno scorso le sue pagine gli attuali amministratori? Avranno percepito quel senso appassionato e profetico verso una città che, appunto perché periferia, deve essere ‘esperimento’ e progresso, coagulo di una identità in movimento.
È chiaro che ricordarsi di Luciano Bianciardi, a Grosseto, è come voler riconoscere una forza inespressa e dare una spinta a questa città, spesso ritenuta immobile e anonima, ma capace di esprimere persone di grande valore. È tempo di risvegliare nei cittadini quel più forte senso di appartenenza che il nostro Bianciardi ha sempre e comunque dimostrato”, conclude.