GROSSETO – Da emergenza abitativa a emergenza sociale, il passo è breve e anche fin troppo immediato. La scadenza del blocco sugli sfratti è ormai alle porte, non può essere più ignorata e per molte famiglie grossetane si avvicinano gli sgomberi, come una inquietante minaccia.
«E’ evidente che la politica dell’attesa e del rimandare i problemi che ha contraddistinto l’operato dell’attuale amministrazione in questo quinquennio, sta per presentare il conto. In questi mesi, anche in consiglio comunale, abbiamo assistito a una totale assenza di una presa di posizione concreta da parte della giunta Vivarelli Colonna, attraverso silenzi utili solo a procrastinare la problematica», spiega Leonardo Culicchi, candidato di centrosinistra e M5S alle prossime elezioni amministrative. Un evento imprevisto come quello legato alla pandemia, ha bloccato gli sfratti, ma al tempo stesso ha creato delle nuove condizioni economiche di disagio per molte famiglie: «Di tempo per non farsi trovare impreparati ce n’è stato, ma attraverso l’immobilismo di questa amministrazione è stato sprecato – aggiunge Culicchi – Ora si tratta di mettere in campo quegli strumenti che proprio dai banchi dell’opposizione, in consiglio comunale, sono stati proposti a suo tempo».
Uno di questi è certamente “Agenzia Casa 2021” che in molti altri comuni d’Italia ha funzionato e che nel capoluogo maremmano era stato adottato nel 2014: «Lo strumento servirebbe ad agevolare l’incontro tra domanda e offerta di alloggi in locazione, attraverso l’intervento dell’Amministrazione, nel ruolo di garante rispetto ai proprietari delle case sfitte che saranno così tutelati – precisa Culicchi – Del resto siamo chiamati a un intervento concreto per quelle famiglie in difficoltà, ma non possiamo dimenticare o lasciare indietro tutti quei cittadini proprietari di immobili. L’attuale amministrazione, invece, ha messo in relazione il Coeso con le situazioni di emergenza, lasciandoli da soli nella gestione della problematica».
In fatto di strumenti a disposizione poi, la Regione ha stanziato 8 milioni di euro per l’acquisto, da parte dei Comuni, di abitazioni già costruite che non hanno trovato collocazione sul mercato, in modo da essere assegnate ad alloggi in locazione a canone sociale: «Si tratta di un altro strumento da mettere in campo, magari non risolutivo in senso assoluto, ma utile per giungere alla risoluzione del problema attraverso un’azione combinata. La soluzione, da attivare nei prossimi cinque anni, prevede oltre al bando regionale e al progetto Agenzia Casa, anche una rigenerazione urbana, l’housing sociale, attraverso l’accordo con i privati che costruiscono in aree peep e fanno una convenzione con il Comune per il quale alcuni alloggi vengono concessi a canone estremamente agevolato, la revisione dei parametri del contributo sull’affitto, l’utilizzo del L.o.d.e., organismo nel quale tutti i Comuni della provincia riuniscono funzioni e competenze in materia di edilizia residenziale, oltre a politiche abitative che vedono l’azione e il finanziamento della Regione».
In sintesi occorre un piano d’azione che fino a questo momento è stato totalmente ignorato: «Il tempo dell’immobilismo è finito – conclude Culicchi – Occorre affrontare in modo deciso queste emergenze. Nascondere per l’ennesima volta la polvere sotto il tappeto è una mancata presa di responsabilità che non possiamo più permetterci. Dal punto di vista politico questa amministrazione ha lasciato da solo il Coeso, ma ha abbandonato anche il Sunia, Epg, Confedilizia, oltre a tanti cittadini che rischiano di ritrovarsi senza una casa».