GROSSETO – «Se non mi dai i soldi mando i miei amici tunisini ad accoltellarti». Questa era una delle minacce che una donna ha rivolto all’anziano padre. Uno dei tanti episodi violenti che hanno costellato gli ultimi anni di questa anziana coppia. A minacciarli, umiliarli e picchiarli la figlia. tanto che i due coniugi, terrorizzati, la sera chiudevano a chiave la porta di camera per paura.
Un decalogo dell’orrore, interrotto dai carabinieri della stazione di Grosseto. Dopo diversi mesi di accertamenti i militari hanno disposto l’allontanamento da casa della figlia, 41 anni, dedita ad alcol e droghe.
Le indagini sono partite dopo la denuncia sporta da parte dei genitori della donna: gli anziani coniugi hanno ricostruito davanti ai militari una situazione insostenibile, che i due erano costretti a vivere all’interno delle mura domestiche, a causa della continue intemperanze e violenze della figlia.
Le vittime hanno parlato di una tossicodipendenza lunga 20 anni, che ha sempre portato a serie problematiche e preoccupazioni. In diverse occasioni il timore di essere aggrediti dalla figlia, aveva indotto i genitori a chiudere a chiave la porta della camera da letto durante la notte.
Inutili i tentativi dei genitori di ricondurla alla ragione, o di limitare che nel quotidiano abusasse di vino o droghe: ogni loro tentativo causava reazioni violente, di cui gli anziani hanno spesso portato i segni. Le richieste di denaro erano continue e pressanti. In un caso, riportato nell’ordinanza emessa dal Gip di Grosseto, la donna aveva minacciato il padre di mandare dei suoi amici tunisini disponibili ad accoltellarlo, se si fosse ancora rifiutato di consegnare dei soldi che lei aveva insistentemente chiesto. In quel caso, la richiesta non ebbe esito, per motivi indipendenti dalla volontà della donna.
La figlia, su cui i Carabinieri hanno raccolto ampie e concordanti dichiarazioni di vittime, testimoni, oltre alla documentazione medica relativa ai ricoveri nei reparti psichiatrici e delle cure prestate dal Serd di Grosseto, a cui era nota per dipendenza da più sostanze, è stata quindi allontanata dalla casa familiare. Il provvedimento è connesso al contestuale divieto di avvicinamento alle vittime.