GAVORRANO – “Non siamo neanche stati invitati all’inaugurazione”, a scriverlo, in una nota, Andrea Caruso, Riccardo Spadavecchia, Ettore Rossi, Angelo Castagliola, Luca Simonetti, e Giovanni Bacci, sei giovani gavorranesi che nei mesi scorsi si sono impegnati nella pulizia del Parco della Finoria per renderlo nuovamente fruibile alla comunità.
“Siamo un gruppo di giovani cittadini\e gavorranesi – spiegano – che all’inizio dell’estate scorsa, indignati della situazione in cui versava il Parco della Finoria, decise di prendersi cura del parco e di rimettere in piedi il Baracchino presente all’interno di esso per cercare di rivitalizzare un luogo pubblico da troppo tempo abbandonato.
Fissammo un incontro con il sindaco Andrea Biondi, che si rese fin da subito molto disponibile aiutandoci, anche fisicamente, e consigliandoci il passaggio burocratico attraverso la Nuova ProLoco, associazione dedita alla promozione del territorio, e sviandoci dall’idea di costituire una nuova associazione.
Noi seguimmo il consiglio del sindaco: all’interno della Nuova ProLoco gavorranese ci istituirono come ProLoco Giovani dandoci carta bianca e affermando al momento dei lavori la nostra indipendenza per tutto ciò che riguardava il Parco della Finoria.
A causa della pandemia e dei conseguenti lockdown, lo svolgimento dei lavori ha occupato un arco temporale più ampio del previsto, ma finalmente dopo mesi il Baracchino era tornato al vecchio splendore e il Parco che lo circondava sembrava avere le manutenzione di cui necessitava da anni.
La scorsa settimana il Baracchino al Parco della Finoria è stato inaugurato, però non siamo stati invitati. La Nuova ProLoco gavorranese, stanca di aspettare un anno per un progetto di cui doveva solamente essere la base d’appoggio, ha impugnato il passaggio burocratico dei volenterosi giovani che in questi mesi si erano dati da fare. I lucchetti al Baracchino sono stati cambiati senza che fossimo messi al corrente.
La stessa situazione si è ripetuta pochi giorni dopo per l’inaugurazione del Parco, della quale siamo venuti a conoscenza solo grazie agli articoli sui giornali locali e senza alcun tipo di invito da parte di coloro che invece ci invitavano a lavorare per il bene pubblico.
Come gruppo di giovani ragazze e ragazzi ci sentiamo esclusi da un progetto nato dal basso grazie alla buona volontà e dedizione ad un’idea comune.
Siamo rimasti molto delusi dalle azioni della Pro Loco gavorranese: alcuni di noi abbandoneranno il progetto”, concludono i ragazzi.