GROSSETO – Cinque idee di viaggio, cinque modi per scoprire la Maremma, tra paesaggi, arte, prodotti tipici e cucina. Sono gli itinerari del gusto nel Grossetano proposti da Artour Toscana, progetto di Artex che offrire ai viaggiatori (e ai toscani) spunti per conoscere la regione attraverso percorsi fuori dei circuiti di massa e promuovere un turismo culturale lento, consapevole, sostenibile, attraverso la valorizzazione non solo del patrimonio artistico e monumentale ma anche i prodotti enogastronimici di eccellenza.
Sul sito Artour Toscana (http://toscana.artour.it) i cinque percorsi sono illustrati attraverso una presentazione, l’elenco e le schede delle aziende in cui gustare i prodotti tipici, e una mappa geolocalizzata che indica il tracciato e i luoghi di interesse.
“L’oro giallo della Maremma” si snoda per 25 chilometri da Scarlino a Pomonte, tra campi di coltivazioni biologiche di grano antico, una tradizione portata avanti da coltivatori che ricercano e conservano questo patrimonio genetico a rischio estinzione. Sono consigliate tappe golose all’azienda Agricola ‘Poggio Tondo’ a Pian D’Alma, al Pastificio Maremmano a Roccastrada, nella bottega Dolci tradizioni e al Pastificio Sicas a Grosseto, all’Azienda Agricola di Tommaso Giordana a Magliano in Toscana, a Il Panaio di Roccalbegna, a Naturalmente Toscano di Semproniano e alla coperativa agricola Grani di Toscana di Pomonte.
“Vino olio e prodotti della terra maremmana: tra tradizione e innovazione” accompagna invece all’assaggio dell’olio extra vergine di oliva, già conosciuto e lavorato dagli Etruschi, del vino Morellino di Scansano che viene prodotto esclusivamente nella fascia collinare della provincia di Grosseto tra i fiumi Ombrone ed Albegna, ma anche prodotti che hanno trovato nel clima maremmano l’ambiente ideale, come le Bacche di Goji, il “frutto della giovinezza”. L’itinerario, 39 chilometri tra Roccatederighi e Ansedonia, è scandito da eccellenze dell’Azienda Agricola La Magìa a Giuncarico, della Società Agricola Ampeleia a Roccatederighi, dell’Azienda Agricola San Lorenzo a Cinigiano , del Frantoio Pian di Maggio a Vallerona, dell’Azienda Agricola Bragaglia a Montiano, dell’Azienda Agricola Il Ponte Capalbio a Capalbio, della Fattoria La Maliosa a Manciano.
“La Maremma Pisana” porta a esplorare l’Alta Maremma, che comprende in realtà gran parte della provincia di Livorno a sud del capoluogo: 41 chilometri tra Capannoli e Venturina Terme, una zona vocata ai vini, ma che regala anche coltivazioni di grano ed ulivi rigogliose, insieme a produzioni di nicchia, dall’allevamento di chiocciole e dalla prima birra artigianale al mondo prodotta sfruttando il vapore geotermico. L’invito è a sostare all’allevamento di chioccole Arcenni Tuscany a Capannoli, al birrificio Vapori di Birra a Sasso Pisano, all’Azienda Agricola Ghimbergo di Suvereto, alla Società Agricola Orzo Bolgherese di Cecina.
“Massa Marittima e il Palazzo dell’Abbondanza” racconta la dedizione, il lavoro e il sacrificio che, fin dall’età etrusca e romana, gli abitanti profusero per “addomesticare” un territorio aspro ed inaccessibile. Il percorso di 15 chilometri si snoda a Massa Marittima, con la Fonte ed il Palazzo dell’Abbondanza (ex granaio), e nei suoi dintorni tra le aziende agricole Gabbricci Anna Maria, Camporuffaldo, Angela e Antonio Saba, Braglia Daniele, l’azienda vitivinicola La Cura, MorisFarms e il Podere Riparbella.
“Suggestioni golose della costa maremmana” si snoda per 51 chilometri lungo la costa, tra Grosseto e Monte argentario spingendosi fino all’Isola del Giglio, tra butteri, coltivazioni di alga spirulina, pesce appena pescato e liquore fatto con le bacche di mirto. Le tappe golose sono l’azienda di Severino Becagli-Spirulina Made in Tuscany a Grosseto, l’Agriturismo Le Spighe e I Pescatori d’Orbetello a Orbetello, la Fattoria Il Casalone a Orbetello Scalo, e La Paloma al Giglio.