GROSSETO – “La colpa del mancato completamento del corridoio tirrenico è da attribuire agli antichi romani che l’avevano iniziata duecento anni prima della nascita di Cristo e di tempo ne avevano avuto per completarla”, a dirlo è Giuseppe Conti, responsabile infrastrutture Italia Viva Grosseto.
“Tra le tante strade costruite in tutto l’impero – prosegue -, se avessero portato a termine anche questa ambiziosa e importante infrastruttura che doveva collegare Roma con la Francia, oggi non saremmo qui a disturbare i tanti ministri di centrodestra e centrosinistra che negli anni si sono succeduti al dicastero delle Infrastrutture con la domanda: perché la Tirrenica ancora no?
Avremmo evitato di assistere alle tante manifestazioni di protesta organizzate da politici e rappresentanti delle associazioni di categoria, tutti indignati per i ritardi, pronti a manifestare il loro dissenso nelle sedi competenti.
Ma anche di leggere ed ascoltare i tanti annunci, sempre ad orologeria elettorale, con i quali si davano per imminenti, finanziati e inseriti nei giusti decreti, le procedure per la nomina del commissario e quindi l’avvio dei lavori.
Qualcosa però non torna, perché a quei tempi non c’erano i partiti politici, né la tanto temuta burocrazia pronta a complicare sempre tutto.
Ma allora, se a completare il corridoio tirrenico non ci sono riusciti in qualche secolo gli antichi Romani, come incolpare intere generazioni politiche contemporanee per non aver in soli 60 anni ultimato una arteria stradale di fondamentale importanza per tutto il territorio nazionale?
In attesa di sciogliere questo dilemma, prendiamo atto dell’ennesimo mancato inserimento, da parte dell’attuale Governo, del corridoio tirrenico nell’elenco delle opere strategiche da realizzare e delle consuete prese di posizioni propagandistiche preelettorali di alcuni amministratori locali finti civici in odore di rielezione, il tutto come da copione.
Del resto dalla nascita di Cristo sono passati soltanto 2021 anni, cosa volete che sia attendere il 2022 per vedere, forse, nominato il commissario?
Ma adesso c’è l’impegno scritto del ministro Giovannini, che ci dice una cosa che già gli antichi romani sapevano, e cioè che l’adeguamento del corridoio tirrenico è importante per il nostro territorio e che le criticità che ne bloccano la realizzazione devono essere superate ma, al momento, non può essere inserito nel decreto tra le 44 opere ritenute prioritarie. Grazie.
La storia si ripete quindi, ma la colpa è degli antichi Romani che di cose stupende ne hanno fatte ovunque tranne una, l’incompiuta per eccellenza, la Tirrenica”, conclude Conti.