GROSSETO – Oggi si è tenuta la cerimonia di intitolazione ad Alessandro Righetti del tratto di strada che congiunge via Davide Lazzeretti alla via Aurelia Antica, a nord del Centro Commerciale omonimo.
Alessandro Righetti, scultore e pittore, la cui arte è stata sempre ispirata dalla natura della sua amata Maremma dove ha vissuto per tanti anni lasciando numerose testimonianze.
Nato nella capitale nel 1930, nel 1966 l’artista romano decide di stabilirsi ad Alberese, un luogo autentico e incontaminato; da Roma all’Alberese il salto è veramente grosso, ma Righetti vede nell’ambiente naturale della Maremma il suo luogo di vita e fonte d’ispirazione artistica, l’ideale per ideare e creare le sue opere, realizzando uno studio rinascimentale proprio nel Parco naturale della Maremma.
Il suo studio era frequentato da giovani artisti di tutto il mondo che venivano ad apprendere da lui le tecniche per la fusione a cera persa del bronzo e dell’acciaio (di quest’ultimo metallo è stato pioniere) e per imparare le tecniche per scolpire la pietra.
Il presidente della Repubblica Sandro Pertini gli conferì la medaglia d’oro al merito artistico, era accreditato dall’Ambasciata degli Stati Uniti di Roma come esperto d’arte e restauro archeologico, venne insignito del Professorato accademico della Free World International Academy, nel Michigan, e nel 1977 ricevette il Premio Italia per il bronzetto e la scultura. Divenne anche direttore artistico della Verrès Spa della Zecca dello Stato e docente alla Facoltà di Architettura dell’Università di Torino.
Un artista a tuttotondo: scolpiva la pietra come fondeva il bronzo e l’acciaio, faceva i colori dei suoi oli su tela ottenendoli dalle terre del Parco naturale della Maremma, di grande suggestione i suoi acquerelli e le sue chine.
Da giovane realizzò anche diversi lavori artistici nella celebre villa di suo cugino Alberto Sordi. Tra i due c’è sempre stato un profondo affetto e una grande stima.
La via dedicata ad Alessandro Righetti si trova vicino a quella di Alberto Sordi. I due cugini, quindi, uniti dalla stessa passione verso l’arte, adesso possono continuare a comunicare e a farsi due risate sul mondo che li circonda e che passa dalle loro vie.