GROSSETO – Martedì 15 giugno alle 18 a Porta Vecchia si terrà la commemorazione del 77esimo anniversario della Liberazione della città di Grosseto dai fascisti e dall’esercito nazista in ritirata.
Verrà deposta, come tutti gli anni, una corona d’alloro alla lapide che ricorda i partigiani e i patrioti caduti nello scontro con la colonna nazista che voleva attraversare la città.
Gli indirizzi di saluto e di omaggio ai caduti e alle loro famiglie saranno tenuti da Giuseppe Corlito, presidente della sezione Anpi “Elvio Palazzoli” di Grosseto, dal prefetto di Grosseto Fabio Marsilio, e dal sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna.
La cerimonia proseguirà con la consegna della medaglia d’argento, fusa sul calco inciso dal partigiano Lucio Parigi, alla famiglia di Renato Ginanneschi, uno dei partigiani caduti a Porta Vecchia, come la sezione comunale dell’Anpi ha fatto con tutte le altre famiglie via via che sono state rintracciate.
“Questo fa parte di un lavoro della sezione – spiegano dall’associazione -, costante dalla sua fondazione, di recupero della memoria antifascista e di consolidamento del patto di convivenza civile tra le generazioni, che sta alla base della nostra Carta Costituzionale.
Con lo stesso spirito verranno consegnati gli attestati alle famiglie dei partigiani combattenti per la continuità del loro impegno democratico e antifascista.
Infine la famiglia di Elvio Palazzoli, l’intestatario della nostra sezione, consegnerà in custodia all’Anpi comunale i documenti ufficiali comprovanti la militanza partigiana del loro congiunto.
Ricorderemo così il sacrificio dei partigiani e il loro sangue versato per la libertà e la democrazia, che sta a fondamento delle nostre istituzioni repubblicane. Questo per il Paese e per Grosseto in particolare è una verità storica; infatti, dopo lo scontro coi nazisti il 15 giugno 1944 ricostituirono il consiglio comunale della città, con la rappresentanza di tutti i partiti del Comitato Nazionale di Liberazione, ed elessero il primo sindaco di Grosseto, Lio Lenzi, e il primo prefetto della Liberazione, Aster Festa. Tali rinnovate istituzioni democratiche furono riconosciute dalle truppe alleate, che arrivarono nella città liberata a cose fatte il giorno successivo, 16 giugno.
Vada ai partigiani combattenti e ai caduti la perenne riconoscenza di tutta la cittadinanza”, concludono dall’Anpi.