GROSSETO – E’ il 9 giugno 2013 e Levante lancia il suo singolo di esordio Alfonso.
“In tanti hanno dato la propria interpretazione al pezzo, alcuni ci hanno visto addirittura un’accezione socio-politica! Ma Alfonso parla solo ed esclusivamente di un mio periodo triste, in cui mi sentivo a disagio. La metafora più forte e chiara che potessi immaginare era quella di una festa in cui tutti riuscivano a divertirsi tranne me”, spiegava in un’intervista Claudia Lagona, in arte Levante.
Ciò che ha fatto sì che la canzone entrasse nelle teste di chi ascolta con tanta facilità, senza uscirne più, è stato proprio il ritornello. Un urlo liberatorio, nel bel mezzo di una festa dove la cantautrice siciliana si trova sola in mezzo a tanti sconosciuti. E’ vestita per bene, ha un drink in mano e finge di divertirsi in mezzo ad una folla che, in realtà, la mette a disagio. A chi non è mai capitata una situazione del genere?
Testo di “Alfonso”
Mai, mai, mai mi perdonerei
Mai… ho tagliato i capelli da sola
Mai… mi sento una persona nuova
Ho messo le scarpe da sera
E sembrerò seria e sembrerò in vena
Shalalà che gioia mi dà
Stare in mezzo alla ressa
Si parla di festa
Tu ru ru, berrei volentieri un caffè
Mi pestano i piedi da un’ora
Ho le scarpe da sera ma non sono in vena
Corre l’anno 2013, in mano alcolici… e niente più
Che vita di merda
Ma che cosa c’entra il bon ton?
Ho riso per forza ho rischiato di dormirti addosso
Stronzo, tanti auguri ma non ti conosco
A, E, I, O, U Y … se ora parte il trenino mi butto al binario
Guarda là, c’è uno in mutande e papillon
Dov’è il proprietario di casa
L’imbarazzo è palese ma sono cortese
Corre l’anno 2013, in mano alcolici… e niente più
Che vita di merda
Ma che cosa c’entra il bon ton?
Ho riso per forza ho rischiato di dormirti addosso
Alfonso, tanti auguri ma non ti conosco
Tanti auguri ma non ti conosco…
Che vita di merda
Ma che cosa c’entra il bon ton?
Ho riso per forza ho rischiato di dormirti addosso
Alfonso, tanti auguri ma non ti conosco