GROSSETO – “Da lungo tempo all’uscita del sottopasso di Barbanella, nel punto in cui da viale Giusti la strada si immette in via Monte Labro, ci si imbatte in un consistente restringimento della carreggiata, con tanto di transenne, che rende non solo disagevole ma anche pericolosa la circolazione. In quel punto il traffico è infatti sempre importante e vi si arriva dopo l’uscita dal sottopasso in condizioni di visibilità ridotta, strada in pendenza e obbligo di dare la precedenza ai veicoli che sopraggiungono da sinistra”, dice Carlo De Martis, capogruppo Lista Mascagni sindaco nel Consiglio comunale di Grosseto.
“Una condizione di pericolosità se possibile ancora maggiore per quanti transitano in bicicletta ed ancor più per i pedoni – prosegue -, costretti di fatto a percorrere la sede stradale senza alcun marciapiede o protezioni di sorta.
A quanto constatato tale restringimento risulterebbe determinato da problematiche relative al fabbricato adiacente alla sede stradale. Se così fosse il sindaco avrebbe potuto, e dovuto, attivarsi pretendendo il rispetto del Regolamento di Polizia Urbana – che obbliga i proprietari a manutenere gli edifici, evitando che dagli stessi possano derivare situazioni di pericolo per le persone e la sicurezza urbana – e nel caso adottare apposita ordinanza per intimare l’esecuzione dei necessari interventi risolutori.
Per questo ho presentato un’interrogazione al fine di conoscere l’effettivo stato delle cose e, soprattutto, per sapere quali azioni intenda adottare l’Amministrazione comunale per ripristinare senza ulteriori ritardi lo stato dei luoghi, di modo da restituire piena agibilità alla carreggiata e garantire la necessaria sicurezza per gli utenti della strada.
Tra l’altro quella del sottopasso di Barbanella non è una problematica isolata, se solo si pensi alla condizione in cui versa viale Cimabue. Sono ormai trascorsi due anni dal crollo del solaio che si verificò in un edificio adiacente alla strada, rendendo nell’immediato necessaria una modifica della viabilità con ogni conseguente disagio specie per gli abitanti e le imprese della zona. Ad oggi, nonostante il tempo trascorso, quella situazione sembra essersi cristallizzata, con lo sbocco di via Orcagna su viale Cimabue e via Telamonio ancora chiuso, come se tutto dovesse rimanere così per sempre”, conclude De Martis.