CASTIGLIONE DELLA PESCAIA – “A Castiglione della Pescaia il subentro in un’attività di somministrazione, non assistita, di alimenti e bevande non può mantenere la concessione di suolo pubblico rilasciata al precedente esercente. E’ quanto previsto dall’attuale Regolamento per la concessione spazi e aree pubbliche del Comune. E ciò, rischia di far sparire tante piccole realtà che, soprattutto nel centro storico e zone limitrofe, contribuiscono a valorizzare e a far conoscere il nostro patrimonio storico-culturale attraverso la degustazione sul posto dei prodotti tipici”, spiegano dal Laboratorio Castiglione.
“A chiedere aiuto nell’ambito del Laboratorio Castiglione per trovare una soluzione al problema – proseguono dall’associazione -, sono stati proprio alcuni piccoli esercenti di attività di somministrazione non assistita che oggi si trovano a combattere contro un’irragionevole norma del Regolamento per la concessione di spazi e aree pubbliche nel Comune di Castiglione della Pescaia che non permette loro di vedersi riconosciuta la medesima concessione di suolo pubblico di cui fino al giorno prima ha goduto il titolare dell’attività alla quale subentrano.
Ne è nata l’interrogazione a risposta scritta rivolta al sindaco e alla Giunta, che il consigliere di opposizione Massimiliano Palmieri ha presentato oggi (lunedì 7 giugno) e alla cui stesura ha collaborato l’ideatrice del Laboratorio Castiglione, l’avvocato Federica Ambrogi. Nell’interrogazione, oltre a chiedere di rendere palesi le motivazioni di questa ingiusta disposizione, evidenziandone le assurde conseguenze -poiché non sorretta da un concreto interesse pubblico, ed anzi, pregiudizievole del patrimonio storico-culturale del paese-, si propone al primo cittadino di modificare il regolamento nel senso di eliminare qualsiasi disparità di trattamento tra cedente e subentrante in attività di somministrazione non assistita, prevedendo che la verifica volta al rilascio
della concessione di suolo pubblico avvenga in termini oggettivi, sulla base del quadro fattuale e normativo e nel rispetto della parità di trattamento, senza irragionevoli dinieghi che oggi derivano in maniera automatica (ed arbitraria) dall’applicazione della norma.
Se l’attuale amministrazione comunale non accogliesse l’invito, e dunque la norma in questione non venisse sostituita nel senso proposto da Palmieri, è evidente che la disciplina regolamentare farebbe gradualmente scomparire alcuni negozi tipici, proprio quelli che concorrono a tenere in vita ed a
valorizzare le tradizioni ed i caratteri distintivi castiglionesi.
Palmieri, sottolineando l’urgenza di provvedere immediatamente (anche a tutela degli stessi gestori delle attività economiche) in ogni caso assicura che, nella peggiore delle ipotesi, la modifica del regolamento sarà parte del programma elettorale della propria coalizione, come punto da realizzarsi nei primi cento giorni di governo”, concludono da Laboratorio Castiglione.