ISOLA DEL GIGLIO – Segni New Generations Festival, la manifestazione di teatro e arte dedicato a bambini e bambine, ragazzi e ragazze, famiglie, ma anche operatori culturali e insegnanti, che da sedici anni ha come palcoscenico la città di Mantova, sbarca all’Isola del Giglio dal 21 al 25 giugno, per un’anteprima d’eccezione.
Questa solo una delle novità di quest’anno: il festival infatti si sdoppia e si spalma su un periodo più lungo e a cavallo fra due stagioni con oltre 300 eventi. E dopo 5 giorni di teatro tra la natura e il mare dell’Isola dà appuntamento tra i laghi mantovani e l’arte della città dei Gonzaga, dal 26 giugno al 17 luglio e poi dal 23 ottobre al 2 novembre. Un festival che si trasforma come strategia di sopravvivenza proprio come fa il Camaleonte, animale simbolo di quest’anno, disegnato da un maestro delle trasformazioni, Arturo Brachetti, artista testimonial di Segni 2021.
Il programma completo del Festival è stato presentato oggi in conferenza stampa in diretta dall’Isola del Giglio. Un progetto artistico, quello pensato per l’isola, che pone l’attenzione all’ambiente, alla cura e alla simbiosi fra scena naturale e spettacolo, e che è stato ideato dalla direttrice artistica Cristina Cazzola con la consulenza, in situ, di Andrea Giannoni, attore e regista dell’associazione Hey there! I am using theater.
Il programma prevede 40 eventi tra rappresentazioni teatrali e spettacoli itineranti, laboratori artistici e appuntamenti con gli autori, spazi d’incontro e dibattito sulla ripresa del teatro inseriti fra i suggestivi spazi architettonici, panoramici e naturalistici dell’isola, per offrire una proposta culturale di alta qualità che si configuri anche come forte esperienza sinestetica.
Segni al Giglio rientra nel progetto “L’isola dei festival” che ha visto sette associazioni mettersi in rete e lavorare alla creazione di una proposta di festival ed eventi da maggio a ottobre che spaziano dalla musica all’archeologia, dal teatro alla fotografia, fino all’enogastronomia. Da Mantova, l’associazione Segni d’infanzia esporta un brand culturale di respiro internazionale rivolto al giovane pubblico e lo declina alle specificità dell’isola.
Cosa farebbero gli abitanti del Giglio se una mattina il sole, da dietro l’Argentario, sorgesse quadrato? Provano a raccontarlo gli artisti fiamminghi di Diorama (3 – 8 anni) che vanno in scena in Piazzetta Lombi con uno spettacolo che salta fuori da una valigia e fa scoprire come le trasformazioni, anche le più assurde, possono diventare divertenti. A evocare il connubio tra natura e fiabe tradizionali, cifra stilistica del festival al Giglio, ci pensa il protagonista di Lupus in fabula (dai 3 anni in su), un lupo appunto – interpretato dall’attrice Sara Zoia – che aiuta a parlare di emozioni.
Le emozioni entrano in gioco anche nello spettacolo di Factory Compagnia Transadriatica, Primo Studio da Hamelin (da 6 anni in su), presentato in anteprima al Giglio, che sperimenta un’inedita fruizione della narrazione in cuffia, offrendo un’esperienza particolarmente immersiva e coinvolgente ad adulti e bambini che si ritrovano nel grande gioco del teatro, a ricostruire la storia del noto pifferaio. Sempre grazie a un dispositivo con cuffie si possono ascoltare, sussurrate all’orecchio, anche le Favole della buonanotte (da 4 anni in su), un rituale immancabile alla sera, da fare in spiaggia al mare a Campese presso il Bagno da Meco, guardando le stelle.
Per esplorare la vastità di storie legate al meraviglioso mare che circonda l’isola c’è, in Piazzale della Fonte, lo spettacolo Fiabe di Mare (da 5 anni in su), tre racconti ispirati alla tradizione popolare italiana parte di una trilogia nata dal progetto “Paese che vai, fiaba che trovi” dell’associazione Hey there! I am using theater, con adattamento e regia di Andrea Giannoni e tre giovani attori Emma Abdelkerim, Moreno Corà, Gaia Rum. Un incredibile gioco teatrale che intreccia la poesia alle discipline circensi è invece lo spettacolo On the road della compagnia ArteMakìa con la regia e la drammaturgia di Milo Scotton che chiude, il 25 sera alle 22:00, l’edizione speciale di SEGNI al Giglio.
Dal teatro ai laboratori. Al ricco programma di spettacoli, si aggiungono anche due diverse tipologie di laboratori: al mattino tutti i giorni, per bambini dai 6 anni, lo Spazio Lombi si trasforma in atelier sui linguaggi artistici con Sara Zoia e I segreti del Camaleonte; per i ragazzi dai 12 anni invece, al pomeriggio, l’appuntamento è con il workshop Gli amici del pifferaio in compagnia degli attori della Compagnia Factory per scoprire come nasce uno spettacolo teatrale e contribuire al processo di creazione. E ancora: ogni giorno, all’ora dell’aperitivo, un autore diverso, di passaggio sull’isola, incontrerà nelle più suggestive piazzette – Lombi, Piazza della Cisterna e Piazzale della Fonte – grandi e piccini, parlando, leggendo o giocando con la propria opera letteraria nell’appuntamento Laboratorio con l’autore (dai 5 in su). Ci saranno Federico Taddia con il libro Vi teniamo d’occhio scritto insieme a Potito Ruggero, un ragazzino di 13 anni che è l’equivalente italiano di Greta Thunberg; Matteo Corradini con “Solo una parola” per scoprire come si può raccontare la memoria e con “Annalilla” che parla dell’estate come un’avventura bellissima; Lucia Vaccarino con “Attenti al clima” e Carlotta Cubeddu che ci fa esplorare le parole e la musica al tempo dei social con “Penso, parlo, posto”.
Le nuove generazioni nel dibattito internazionale. Al fine di inserire Segni al Giglio all’interno di un più ampio dibattito internazionale sul Teatro per le nuove generazioni, agli appuntamenti sull’Isola si aggiunge la Teen Academy Lighthouse Dialogues con la presenza di operatori culturali e adolescenti, critici teatrali e artisti da diverse parti d’Italia e d’Europa: una serie di incontri giornalieri con workshop, dibattiti, scambio di pratiche e competenze. Gli scenari ogni giorno diversi, dalla pineta sopra al Castello fino ai fari del Giglio, aiuteranno i cambi di prospettiva per confrontarsi ogni volta su un tema diverso. Il gruppo condividerà la visione degli spettacoli e l’aggiornamento di un diario di bordo, fatto di video e podcast.
Segni ha anche un programma OFF ricco di eventi promossi dagli abitanti e dalle associazioni dell’isola, tra cui la performance Cosa Cosò il Giglio che sul traghetto Maregiglio (partenza Porto Santo Stefano) dà il benvenuto durante le giornate del festival e per tutta l’estate.
Appuntamento con il Giglio, il 23 giugno alle 21 in Piazzale della Fonte, è invece uno spazio d’incontro tra gli operatori culturali dell’isola e quelli “forestieri”, approdati al Giglio per il festival SEGNI, in cui viene presentata la lunga tradizione culturale del territorio e raccontato il nuovo progetto “L’isola dei Festival”.
“Sono orgoglioso – commenta il sindaco Sergio Ortelli – di poter ospitare sulla nostra Isola Segni al Giglio, cinque giorni di spettacoli e di laboratori teatrali artistici di rilievo nazionale ed internazionale, dedicato ai bambini ed alle famiglie. Lo sono anche perché i bambini e gli adolescenti sono le generazioni che maggiormente hanno sofferto per le restrizioni della pandemia e ripartire con una manifestazione dedicata anche a loro ha un grande significato, sia concreto che simbolico. L’Isola del Giglio, però, vuole crescere nella sua offerta turistica e lo vuole fare attraverso manifestazioni di spessore culturale come SEGNI New Generations Festival nata a Mantova e che ha registrato fin da subito grande successo. Sono sicuro che il connubio tra il Giglio e SEGNI andrà avanti per molto tempo e che saprà attirare grande attenzione”.