MASSA MARITTIMA – Il sit-in con la sola presenza dei rappresentanti di associazioni e gruppi politici di Massa Marittima secondo le prescrizioni della Questura di Grosseto, è stata l’occasione per manifestare «la vicinanza a tutti gli operatori sanitari di ospedale e territorio e porre di nuovo l’attenzione su quanto il covid ha messo in evidenza in questo periodo di pandemia, ossia le debolezze del sistema sanitario e il rischio di chiusura dei presidi periferici sempre più poveri di personale e oggetto di riduzione e declassamento delle prestazioni» a dirlo Fiorenzo Borelli, Daniele Brogi, Paolo Mazzocco, Daniele Gasperi, Luciano Fedeli di Lista Civica, Gruppo Lega, Tavolo Salute Pubblica, Pci Colline Metallifere.
«La rete territoriale promessa con il potenziamento dei servizi e la realizzazione delle Case della Salute non è avvenuta sebbene sia stata programmata già dal 2014. A questo scopo è stata presentata una mozione che sarà probabilmente discussa nel prossimo consiglio comunale. La mozione è stata sottoscritta dai capigruppo della lista civica Massa Comune e della Lega, condivisa e approvata dal PCI Colline Metallifere e Federazione Grosseto, dal Tavolo della Salute Pubblica Massa Marittima».
«Nella mozione viene chiesto di dare uno stop al taglio di personale medico e infermieristico, dei posti letto e dei servizi avvenuti dal 2014 e che siano inseriti posti letto di terapia sub intensiva così come indicato dalle linee dettate dalle disposizione governative ma non ancora attuate. Altro punto è quello della riattivazione di ricoveri e prestazioni della pneumologia, già ridotta a sezione dal 2015, le cui attività sono state sospese per emergenza covid, avendo garanzie di rientro dei medici destinati a Grosseto per emergenza covid». prosegue la nota.
«Una vera e propria emergenza è invece rappresentata dalla dotazione organica dei medici – chirurghi che ormai da anni sotto dimensionati con la prima conseguenza del taglio delle attività di urgenza e della copertura degenza h 24. Di questo passo rischiano di essere compromessi anche gli interventi di media complessità vista la scarsità di personale e i tempi di attesa geologici. Anche l’ortopedia, che conta solo 3 unità, ha necessità di vedere rafforzata la squadra di medici per garantire prestazioni adeguate. Sulla chirurgia e ortopedia si potrebbe intanto provvedere, in attesa delle nuove assunzioni, ad una compensazione temporanea dei medici attraverso l’utilizzo di altri professionisti presenti nella rete ospedaliera provinciale in modo da assicurare gli interventi d’urgenza e implementare quelli programmabili con abbattimento delle liste di attesa».
«Altro punto dolente è quello della mancanza di anestesisti in previsione dei prossimi pensionamenti. Uno dei punti strategici è quello delle attività di diagnostica che devono essere riportate al funzionamento sulle 24 ore con l’assegnazione di personale, soprattutto radiologi, perché proprio queste attività sono la base per la maggior parte delle attività dell’ospedale. Il territorio, il cui potenziamento è stato promesso da anni è l’altra questione sulla quale muoversi e non più attendere. Ampliare l’offerta specialistica territoriale presente e/o prevista anche nel presidio delle Colline Metallifere, con servizi già programmati da tempo e non realizzati e/o incompleti come: case della salute, servizi di assistenza domiciliare, potenziamento posti letto di comunità e cure intermedie, specialistiche e potenziamento di medici di medicina generale, pediatri, neuropsichiatria infantile ed altri servizi in ambito territoriale».
«Crediamo che su questi punti si possano e debbano realizzare convergenze e comunanza di intenti in consiglio comunale e tra tutti gli attori del territorio con un’ampia e diffusa partecipazione. ospedale e territorio rappresentano elementi indispensabili per la tenuta socio – economica e demografica di un comprensorio già in situazione di sofferenza e marginale. proseguiremo la nostra battaglia anche agli altri livelli istituzionali per tentare di raggiungere gli obiettivi sopra descritti che non inseguono interessi di parte ma vanno a beneficio di tutti e dello sviluppo complessivo e della crescita di tutta la comunità» conclude la nota.