GROSSETO ā Il 3 giugno 1935 a Milano nasceva Enzo Jannacci. Caposcuola del cabaret italiano, nel corso della sua piĆ¹ che cinquantennale carriera ha collaborato con svariate personalitĆ della musica, dello spettacolo, del giornalismo, della televisione e della comicitĆ italiana, divenendo artista poliedrico e modello per le successive generazioni di comici e di cantautori.
Autore di quasi trenta album, alcuni dei quali rappresentano importanti capitoli della discografia italiana, di varie colonne sonore e di canzoni per altri artisti (i piĆ¹ noti, Cochi & Renato), Enzo Jannacci, dopo un periodo di ombra nella seconda metĆ degli anni novanta, ĆØ tornato a far parlare di sĆ© ottenendo vari premi alla carriera e riconoscimenti per i suoi ultimi lavori discografici.
Ć ricordato come uno dei pionieri del rock and roll italiano, insieme con Adriano Celentano, Luigi Tenco, Little Tony e Giorgio Gaber, con il quale formĆ² i Due Corsari. Ć uno tra gli artisti con il maggior numero di riconoscimenti da parte del Club Tenco, con quattro Targhe ed un Premio Tenco.
Muore allāetĆ di 77 anni, dopo una lunga malattia il 29 marzo 2013.
Nel giorno del suo compleanno, ricordiamo Enzo Jannacci con una delle sue canzoni piĆ¹ conosciute, Vengo anchāio. No, tu no, pubblicata nel 1967 e scritta insieme a Dario Fo e Fiorenzo Fiorentini.
Il protagonista del brano ĆØ un uomo che viene respinto a priori da ogni evento, anche se solo ipotizzato. Nonostante il tono apparentemente umoristico, Vengo anchāio. No, tu no racconta il disagio di numerose persone che vivono ai margini della societĆ , che sono escluse e non possono o non riescono a partecipare ad avvenimento o, in generale, ai momenti fondamentali della vita di un uomo.
Testo di āVengo anchāio. No, tu noā
Si potrebbe andare tutti quanti allo zoo comunale
Vengo anchāio? No, tu no
Per vedere come stanno le bestie feroci
E gridare: āAiuto, aiuto ĆØ scappato il leone!ā
E vedere di nascosto lāeffetto che fa
E vengo anchāio? (No, tu no!)
Vengo anchāio? (No, tu no!)
E vengo anchāio? (No, tu no!)
Ma perchƩ? (PerchƩ no!)
Si potrebbe andare tutti quanti ora che ĆØ primavera
Vengo anchāio? No, tu no
Con la bella sottobraccio a parlare dāamore
E scoprire che va sempre a finire che piove
E vedere di nascosto lāeffetto che fa
E vengo anchāio? (No, tu no!)
Vengo anchāio? (No, tu no!)
Ma vengo anchāio? (No, tu no!)
PerchƩ? (PerchƩ no!)
Si potrebbe poi sperare tutti in un mondo migliore
Vengo anchāio? No, tu no
Dove ognuno sia giĆ pronto a tagliarti una mano
Un bel mondo sol con lāodio, ma senza lāamore
E vedere di nascosto lāeffetto che fa
Vengo anchāio! (No, tu no!)
Vengo anchāio! (No, tu no!)
No, vengo anchāio (no, tu no!)
Ma perchƩ? (PerchƩ no!)
Si potrebbe andare tutti quanti al tuo funerale
Vengo anchāio? No, tu no
Per vedere se la gente poi piange davvero
e capire che per tutti ĆØ una cosa normale
E vedere di nascosto lāeffetto che fa
Vengo anchāio? (No, tu no!)
No, vengo anchāio! (No, tu no!)
Vengo anchāio! (No, tu no!)
Ma perchƩ? (PerchƩ no!)
Vengo anchāio! (No, tu no!)
No, vengo anchāio (no, tu no!)
Vengo anchāio! (No, tu no!)
Ma perchƩ? (PerchƩ no!)
Vengo anchāio! (No, tu no!)
Vengo anchāio! (No, tu no!)
Vengo anchāio! (No, tu no!)
Ma perchƩ? (PerchƩ no!)
Eh sapevo che finiva cosƬ, io, eh
Fonte: Wikipedia