GROSSETO – È botta e risposta tra i sindacati Cgil e Uil e gli infermieri dell’Opi.
«Siamo sinceramente stupiti – dichiarano i segretari Andrea ferretti (Cgil) e Federico Capponi (Uil) – dell’iniziativa presa dall’Opi (Ordine delle professioni infermieristiche) di stipulare una convenzione con un patronato datoriale – che peraltro niente ha a che vedere per sua natura intrinseca con le lavoratrici ed i lavoratori del comparto sanitario – per una campagna sulle malattie professionali del settore infermieristico».
«Stupiti in primo luogo perché nel merito nessuna richiesta di convenzioni è stata mai rivolta ai sindacati confederali che, contrariamente a quanto sembra ritenere il Consiglio dell’Ordine, sono i soggetti naturali di tutela di chi svolge un lavoro subordinato. Se preoccuparsi delle malattie professionali da parte dell’Opi, per quanto tardivamente, è stato senz’altro meritevole, risulta tuttavia difficile valutare quest’iniziativa come un’innovazione. Come ben sanno le organizzazioni sindacali confederali che da sempre si occupano di informare e assistere i lavoratori dipendenti sui temi della sicurezza e salute sul lavoro. Potendo per questo offrire esperienza e competenze senza dubbio superiori in tema di tutela di chi lavora, non di chi fa impresa».
«Stando così le cose – proseguono i sindacati -, è naturale pensare si tratti più di un’operazione di “mercato” da parte di chi la offre, senza alcuna remora di confondere le acque nell’ambito di una rappresentanza che non ha. Oppure si tratta d’ingenuità da parte di Opi, che dovrebbe rappresentare nel proprio ambito di competenze le questioni professionali delle lavoratrici e lavoratori che rappresenta. Cgil e Uil continueranno come sempre a svolgere questa funzione per il personale infermieristico e sanitario in genere, sapendo di poter offrire in maniera diffusa, coordinata e gratuita una tutela e un’assistenza competente e organizzata, da sempre attenta ai bisogni di chi lavora in sanità. Se di ingenuità non si fosse trattato – concludono i segretari di Cgil e Uil – c’è solo da considerare l’operazione per quello che appare: una presa di posizione politica dell’Ordine contro i Sindacati confederali dei lavoratori».
«La convenzione con l’Epaca è frutto delle tante proposte che l’Ordine delle professioni infermieristiche riceve e che attiva nell’interesse degli iscritti – afferma Nicola Draoli, presidente di Opi Grosseto -. L’Epaca è un patronato, aperto a tutti i cittadini, e al quale, quindi, anche gli infermieri possono rivolgersi per avere servizi utili. L’Opi è a disposizione per attivare accordi e convenzioni con tutti i soggetti che si faranno avanti perché, occorre ricordarlo, si tratta di un ordine professionale che è fuori, come è doveroso che sia, dal dibattito politico e che intende mantenere la neutralità che ha sempre avuto e che è doverosa. Non intendiamo prestarci a strumentalizzazioni che, danneggiano, soprattutto i nostri iscritti, che sono lavoratori, dipendenti o liberi professionisti. L’Opi valuta, infatti, come è giusto che sia, tutte le proposte che gli vengono sottoposte, perché più convenzioni riusciamo ad offrire più possiamo ritenerci soddisfatti, visto anche che il ritorno economico del lavoro di un infermiere oggi è inadeguato rispetto alla professionalità che offre e al ruolo che svolge per e nella comunità. Il senso delle convenzioni che l’Opi attiva sta anche e soprattutto in questo».