GROSSETO – “Ci duole ricordare agli amministratori di questa città che purtroppo, in via Alberto Sordi, non nascerà alcun “centro turistico”. Nascerà piuttosto l’ennesimo quartiere edificato fatto di tipologie che vanno dalle piccole villette a palazzi alti sino ad otto piani. La destinazione edilizia la conosciamo bene. Stesso mantra, stessa formula, ennesimo deja-vu: civile abitazione”, a dirlo è Francesca Amore, consigliera del Movimento 5 Stelle.
leggi anche
“Ancora un intervento – prosegue la consigliera -, questa volta last minute e questa volta “giustificato” dai nostri amministratori come “interesse pubblico” urgente, ovviamente privo di luoghi di aggregazione ed incontro sociale, costituito prevalentemente da verde privato, ampie strade e parcheggi. Questi ultimi, sovradimensionati rispetto ai normali standard urbanistici previsti dalla normativa nazionale.
Oltre ai parcheggi privati, il lotto sarà dotato di 2,5 mq a parcheggio pubblico, come da legge, più altri 6 mq di extra standard sempre calcolati su ogni abitante virtuale insediato. Questi extra standard calcolati come contributo straordinario, ceduti al comune, e a servizio delle abitazioni private, dovranno essere ovviamente mantenuti e manutenzionati periodicamente attraverso le risorse interne del comune, come normalmente avviene nel resto della città. Soldi che potevano eventualmente essere impiegati per la realizzazione di piste ciclabili, per allargare il sottopasso della ferrovia, oppure potevano sommarsi agli standard sul verde pubblico che invece viene previsto come una stretta fascia interclusa tra la ferrovia ed i lotti privati, di una decina di metri di larghezza, realizzata prevalentemente con la funzione di filtro visivo ed acustico, verso i binari, al complesso edificato.
Attenzione, la nostra critica non si rivolge agli interventi specifici o alla loro qualità che ovviamente non ci permettiamo, soprattutto in questo caso, di giudicare. Si rivolge piuttosto alle valutazioni politiche che stanno dietro a queste cosiddette opportunità.
L’Istat documenta per la città una crescita zero della popolazione da molti anni a questa parte. Da tale considerazione è evidente che non sussista ad oggi la necessità di ampliare Grosseto consumando suolo e risorse per finalità ancora abitative. Invece, da quando questa amministrazione si è insediata, sono state portate alla attenzione del nostro Consiglio comunale nuove proposte di edilizia con finalità abitativa per circa 70.000/75.000 mq di superficie. Parliamo di circa 900/1000 nuovi appartamenti (calcolati su una media su 80 mq per appartamento) ovvero 2.800/3.000 nuovi abitanti virtuali insediati.
Viene da sé considerare che, aumentando l’offerta abitativa, in assenza di crescita, le persone tenderanno a spostarsi naturalmente e per comodità nelle villettopoli urbane lasciando così vie o magari interi quartieri sfitti che, a loro volta, tenderanno ad aumentare progressivamente il loro stato di degrado.
Mi esonero dal fare riferimenti specifici, ma è evidente che in alcune aree della nostra città già si inizi a respirare questa triste realtà.
Questo modo di operare è totalmente opposto ad ogni considerazione attuale sul vivo ed intenso dibattito urbanistico che città (europee ed italiane), università, operatori del settore, stanno affrontando e risolvendo attraverso una pianificazione che mira alla rigenerazione, alla riqualificazione, all’efficientamento energetico dei fabbricati, puntando ad un rinnovato policentrismo e superando assolutamente il modello residenziale diffuso, tanto caro, invece, a questa amministrazione che non “guarda verso il mare” ma guarda all’indietro, molto all’indietro.
Gli errori sulla visione e sulle opportunità saranno “pagati” ovviamente negli anni a venire. E’ normale che un modello urbano così pensato e sponsorizzato dalla giunta Vivarelli Colonna andrà corretto in futuro, perché inadeguato sotto il profilo della qualità e del paesaggio urbano. Deleterio per la qualità dell’aria che respiriamo in quanto costruito ancora su una logica legata agli spostamenti privati su ruota.
Ricordiamo a tal proposito che Grosseto ha aumentato del 16% la co2 prodotta dal traffico privato nel giro di appena 3 anni. Drammatico per la qualità dei rapporti sociali, vista la carenza di luoghi di aggregazione e coesione. Ed infine negativo per la crescita, che non è ovviamente quella intesa dal nostro assessore all’urbanistica (crescita del cemento) ma è una crescita più sottile, essenziale, non condizionabile: quella dell’interesse pubblico collettivo”, conclude la consigliera pentastellata.