GROSSETO – Potenziato il coordinamento per la tutela dei bisogni specialistici e non solo neuropsichiatrici del bambino con spettro autistico, grazie al nuovo servizio partito in Neonatologia e Pediatria dell’ospedale Misericordia, fortemente sostenuto dal direttore del reparto Susanna Falorni e coordinato dalla dottoressa Mariarosaria Matera.
“Il servizio inserisce il neonatologo all’interno della rete dei professionisti che gestiscono il bambino autistico, in quanto figura chiave per intercettare nel percorso specialistico del neonato a rischio e pretermine segni di alert per lo spettro autistico – spiega la dottoressa Falorni –. In tal senso una precoce presa in carico multiprofessionale è garanzia di risultati migliori nel percorso assistenziale di questi bambini e di facilitazione dell’accesso alle cure da parte dei genitori. Si potenzia così la rete che mette in comunicazione operativa tutte le figure specialistiche necessarie al benessere del piccolo autistico”.
L’incidenza dello spettro autistico è in aumento, in Italia attualmente ne è affetto 1 bambino su 77. Una delle priorità è l’individuazione precoce della sindrome autistica per costruire immediatamente una sorveglianza attenta a mettere in gioco gli adeguati supporti. Questo tipo di presa in carico necessita il coinvolgimento di molteplici figure professionali. Accanto agli specialisti che si occupano strettamente del disturbo, una volta accertato, (neuropsichiatri infantile, fisioterapisti, logopedisti, psicologi, ecc.), i neonatologi ma anche i ginecologi e i pediatri hanno la possibilità di individuare preventivamente i fattori di rischio per lo spettro. Tutti questi professionisti a contatto con la donna, futura mamma, possono informarla tempestivamente del rischio in caso per esempio di familiarità di disturbi del neurosviluppo, presenza di patologia autoimmunitaria o stili di vita non sani. Così come campanelli di allarme alla nascita potrebbero essere la prematurità, il basso peso, la scarsa crescita per l’età gestazionale, particolari fragilità. Sul territorio resta di fondamentale importanza la sinergia con i pediatri di libera scelta affinché possano sorvegliarne le fasi del neurosviluppo e prestare, anche loro, attenzione a ogni singolo segnale di allarme.
Negli ultimi anni, la Neonatologia di Grosseto ha coltivato una collaborazione sempre più stretta con il Centro Autismo della Sud Est, diretto dal dottor Ettore Caterino. A livello regionale è nato il Progetto NETAUT che lega insieme neuropsichiatri, pediatri, neonatologi e scuola, al fine di anticipare l’individuazione dei piccoli a rischio per la loro tempestiva presa in carico nei centri di riferimento: quello di Grosseto, a livello locale e lo Stella Maris di Pisa, a livello regionale.