GROSSETO – “La morte del giovane operaio di Roccastrada, deceduto durante lo svolgimento del suo lavoro, ci riporta al tragico tema delle morti bianche, una piaga da contrastare e affrontare ogni giorno”. Così, Donatella Spadi, consigliere regionale Pd, interviene sul tema della sicurezza del lavoro, dopo l’ennesimo incidente mortale che ha spezzato la vita di Federico Regoli, 43 anni di Roccastrada, deceduto mentre stava lavorando a Castiglione della Pescaia.
“Il mio pensiero – dice Donatella Spadi – va prima di tutto alla famiglia di Federico Regoli alla quale esprimo tutto il mio cordoglio. La sua morte arriva pochi giorni dopo quella di Luana D’Orazio e si aggiunge a quella di tanti altri lavoratori. Nel 2021 morire di lavoro è inaccettabile. Sono soddisfatta che il Consiglio regionale della Toscana abbia votato ieri la proposta di risoluzione relativa alla sicurezza nei luoghi di lavoro. Adesso dovremo concentrarci a creare soluzioni efficaci e immediate. La Regione sta lavorando per definire un impianto normativo che contrasti il lavoro illegale e impedisca a tutte le aziende di poter rimuovere dispositivi di sicurezza, indispensabili per la vita dei lavoratori”.
“A quante altre morti dovremo assistere – continua il consigliere regionale – prima di prendere in mano la situazione? Il lavoro è ciò che ci serve per vivere, per soddisfare i nostri bisogni e per questo deve essere dignitoso e paritario. Un lavoratore ha bisogno di essere tutelato ponendo al centro, prima di tutto, il suo benessere. Il consiglio regionale, su questo argomento, ha approvato la proposta di legge che regolamenta i cosiddetti ‘nuovi lavori’. Ne sono un esempio i riders, ormai sempre più presenti e che ancora oggi si trovano a svolgere un lavoro totalmente privo di un contratto e quindi di una garanzia lavorativa”.
“La Toscana – conclude Spadi – si impegnerà a tutelare il lavoro del territorio, facendo leva sulla contrattazione e tutela dei lavoratori. Il benessere psicologico e fisico del lavoratore deve essere la priorità delle aziende. Un ‘dovere’ che porterebbe a migliorare la produzione. Il lavoro è dignità. Non si può morire per guadagnarsi da vivere”.