GROSSETO – Da Roma, dove da lunedì sta partecipando ai lavori della 74^ assemblea dei Vescovi italiani, il vescovo Rodolfo ha appreso della tragica morte sul lavoro di Federico Regoli, avvenuta a Castiglione della Pescaia, e desidera esprimere la sua paterna vicinanza alla famiglia che lo piange, a quanti gli volevano bene e alla comunità di Roccastrada.
«Nel dolore di ogni morte, quella di un lavoratore è ancor più inaccettabile – commenta il vescovo –. Purtroppo anche nella nostra Toscana stiamo assistendo attoniti al ripetersi di queste tragedie che hanno portato via giovani vite, desiderose solo di fare bene il loro dovere per assicurare a sé e ai loro cari un futuro dignitoso e sicuro. Nel 2021 è inaccettabile morire sul lavoro, morire di lavoro».
«Faccio mie le parole del cardinal Bassetti – prosegue -, presidente della Cei, che proprio in questi giorni ha lanciato un appello alle istituzioni: “A proposito di lavoro, chiediamo un’attenzione perché questo avvenga sempre in condizioni sicure. Basta morti sul lavoro! È un’emergenza da affrontare: servono una strategia e una forte iniziativa nazionale che coinvolga tutti, Governo, Istituzioni e cittadini. Ci auguriamo che si proceda in tal senso“».
Anche papa Francesco, pochi mesi fa, ricordava che “…il lavoro è quello che rende l’uomo simile a Dio, perché con il lavoro l’uomo è creatore, è capace di creare, di creare tante cose; anche di creare una famiglia per andare avanti.” Come Chiesa di Grosseto siamo disponibili a fare la nostra parte per facilitare il dialogo tra parti datoriali, sindacati, istituzioni perché tutti insieme si possa imboccare in modo deciso la strada che ci eviti di dover nuovamente piangere altri morti“.