GROSSETO – La nuova disciplina sui rifiuti urbani prevede che, entro il 31 maggio, le imprese che producono rifiuti “assimilati/simili” agli urbani di scegliere se servirsi del gestore pubblico oppure di soggetti privati sul libero mercato e di effettuare e comunicare tale scelta entro il 31 maggio.
La decisione avrà effetto dal 1 gennaio 2022 e la comunicazione da effettuare ora non determinerà nessun tipo di sanzione se le imprese dovessero decidere di avvalersi di soggetti diversi, ma è utile ai Comuni per acquisire tutte le informazioni necessarie per organizzare il servizio pubblico, fare la programmazione economico e finanziaria e, non ultimo, determinare le tariffe della Tari.
“Il problema – spiega Anna Rita Bramerini, direttore di Cna Grosseto – è che, ad oggi, non sono state rese note le tariffe per il conferimento di questi rifiuti al gestore pubblico e quindi, di fatto, le imprese non hanno sufficienti elementi per effettuare la loro scelta. Per questo abbiamo scritto, nei giorni scorsi, ai Comuni della provincia di Grosseto, a Sei Toscana e all’Ato Rifiuti perché rendano note le tariffe, in modo trasparente e chiaro, e rendano possibile una valutazione oggettiva da parte di chi dovrà compiere la scelta e siamo in attesa di risposta”.
“Crediamo – aggiunge Bramerini -, come abbiamo già avuto modo di dichiarare, che questa comunicazione è un inutile orpello che le imprese difficilmente possono gestire con criterio, non potendo conoscere con un anno di anticipo le informazioni circa i rifiuti che produrranno e non avendo i necessari elementi per operare una scelta tra servizio pubblico o privato. Abbiamo auspicato un cambio nella normativa nazionale, ma si tratta di obbligo previsto dal decreto Sostegni che, quindi, abbiamo invitato le nostre imprese associate, ad assolvere”.
L’adempimento riguarda la comunicazione dei rifiuti che si intende conferire al di fuori del servizio pubblico, sfruttando proprio le opportunità date dal decreto legislativo 116/2020. E anche per gli anni successivi la norma approvata concede solo un mese ulteriore per tale scelta, che dovrà essere fatta entro il 30 giugno di ogni anno con riferimento all’anno successivo.
“Chiediamo agli enti pubblici di farsi carico di questa questione perché in un momento di così profonda incertezza ogni adempimento in più da rispettare e ogni comunicazione in più da trasmettere possono rappresentare un ulteriore peso per le imprese – conclude Bramerini – ad ogni modo siamo a disposizione di tutti gli artigiani che avessero bisogno di supporto per questa pratica”.